Hanno un'età compresa tra i 16 e gli 86 anni. Nove sono italiani, tre stranieri. Tra i dodici c'è anche una persona di fede musulmana. I dodici assistiti della Fondazione Don Gnocchi a cui papa Francesco lava i piedi, nel pomeriggio del Giovedì Santo, nella Messa “In Coena Domini” che celebra all'interno del Centro “S. Maria alla Provvidenza” di Roma, in via Casal del Marmo 401, sono il simbolo - ciascuno con il proprio bagaglio di dolore e di speranza - delle fragilità vecchie e nuove nelle quali la comunità cristiana è chiamata a riconoscere Cristo sofferente e a dedicare attenzione, solidarietà e carità.
I dodici pazienti accolti nei Centri della Fondazione Don Gnocchi hanno forme di disabilità variabili: per qualcuno è temporanea, per altri è cronica. Sono affetti da patologie invalidanti di carattere ortopedico, neurologico e oncologico.
Papa Pio XII con don Gnocchi e i suoi mutilatini, 1948.
Il più giovane di loro si chiama Osvaldinho. Ha 16 anni, è originario di Capo Verde e risiede a Roma da tempo. Nell’agosto
dello scorso anno, un banale tuffo in mare ha straziato un’adolescenza
fin lì normale. L’acqua troppo bassa, l’impatto violento, l’esito
devastante: trauma vertebro-midollare con tetraplegia immediata. Gli
arti paralizzati, completamente immobile, costretto su una sedia a
rotelle. Non perde, però, la straordinaria voglia di vivere, tipica dei
suoi anni, alimentata e sostenuta dalle cure e dalle terapie
riabilitative a cui si sottopone ogni giorno al Centro “S. Maria della
Pace” di Roma della Fondazione Don Gnocchi per recuperare e sviluppare
le capacità residue.
Di altro genere la vicenda di Orietta, romana, 51 anni. A
soli due anni è colpita da vaiolo che le provoca un’encefalite. Per la
famiglia inizia un calvario fatto anche di emarginazione e
incomprensioni. A 9 anni l’accoglienza al “Cottolengo” di Roma, che
aveva sede presso l’attuale Centro Don Gnocchi “S. Maria della
Provvidenza”. Da 43 anni, Orietta vive in questa sua nuova famiglia
allargata, senza per questo aver perso la sua famiglia di origine. Anzi,
i genitori l’hanno continuamente seguita con amore e sorretti dalla
fede. Non passa giorno che non la vadano a trovare, al punto da
diventare volontari del Centro e non limitarsi ad accudire solo lei, ma
affiancando gli operatori nell’assistenza degli altri ospiti, così da
dilatare la loro stessa famiglia.
Papa Giovanni XXIII con ospiti della Fondazione (1963).
Samuele ha 66 anni. A 3 anni il dramma della poliomielite, vera e
propria piaga che falcidiava l’infanzia di quegli anni e a cui don
Gnocchi si era dedicato una volta esaurita l’emergenza dei mutilatini.
La famiglia di Samuele, paralizzato agli arti inferiori, non era in
grado di garantirgli cure, né scuole speciali. Sarà proprio l’incontro
con l’Opera di don Gnocchi a cambiargli la vita. Dalla provincia
dell’Aquila, all’età di 13 anni, Samuele si trasferisce a Roma e qui
inizia il suo percorso di rinascita. Al Centro “S. Maria della Pace” di
Roma della Fondazione Don Gnocchi riceve cure mediche, istruzione,
formazione professionale, un lavoro e qui trova persino l’amore. E si
sposa. Samuele non ha più lasciato la Fondazione Don Gnocchi,
diventandone operatore dipendente, fino alla pensione, raggiunta pochi
anni fa. Ancora oggi, anche se non ha mai conosciuto personalmente don
Carlo, continua a considerare don Gnocchi come un “padre”, come tutti
gli ex allievi sparsi nel Paese, che hanno dato vita e una vera e
propria associazione.
Marco, 19 anni, è al quinto anno al liceo scientifico tecnologico. Animatore
nella parrocchia “SS. Annunziata” di Sabaudia (Latina), gli è stata
diagnosticata nell’ottobre dello scorso anno una neoplasia cerebrale. Ha
subito in questi mesi una serie di interventi chirurgici. È ospite,
dallo scorso gennaio, del Centro “S. Maria della Provvidenza” di Roma
della Fondazione Don Gnocchi.
Papa Paolo VI, grande amico di don Carlo Gnocchi, abbraccia due mutilatini.
Angelica, 86 anni, originaria di Maenza (Latina). Contadina per
tutta la vita, sposata con un armeno, tre figli, rimasta vedova a 39
anni, è stata presidente dell’Azione Cattolica del proprio paese.
Nell’88 il primo intervento per protesi all’anca sinistra, ripetuto per
una sostituzione nel ‘93. Nell’agosto dello scorso anno, la caduta con
frattura scomposta dell’anca già operata e di varie costole. È in
riabilitazione al Centro “S. Maria della Provvidenza” di Roma della
Fondazione Don Gnocchi dopo un lungo calvario in varie strutture
pubbliche.
Daria, 39 anni, affetta da tetraparesi spastica neonatale, ricoverata fin da piccola presso la degenza diurna del Centro “S. Maria della Pace” di Roma della Fondazione Don Gnocchi.
Pietro ha 86 anni, due figli e tre nipoti. Artigiano per tutta la
vita, risiede da circa un anno al Centro “S. Maria della Provvidenza”
di Roma della Fondazione Don Gnocchi per deficit dell’equilibrio e della
deambulazione ed ipotonotrofia muscolare.
accoglie in Vaticano la Fondazione. E' il 24 maggio 1997.
Gianluca, 36 anni. Dall’età di 14 anni ha subito vari interventi per
meningiomi. È ospite da due anni della RSA del Centro “S. Maria della
Provvidenza” di Roma della Fondazione Don Gnocchi.
Stefano, 49 anni, affetto da oligofrenia grave e spasticità in esiti
di cerebropatia neonatale. Ha sempre vissuto in famiglia, da due anni
risiede alla RSA del Centro “S. Maria della Provvidenza” di Roma della
Fondazione Don Gnocchi.
Hamed, 75 anni, originario della Libia, di religione musulmana.
Ha lavorato per anni alla Camera del Commercio Italo-Araba. A seguito di
un incidente stradale, ha subito gravi danni neurologici. È in
riabilitazione al Centro “S. Maria della Pace” di Roma della Fondazione
Don Gnocchi.
L'incontro con papa Benedetto XVI dopo la beatificazione di don Carlo Gnocchi, il 10 marzo 2010. Tutte le foto di questo servizio sono tratte dal sito della Fondazione, www.dongnocchi.it. Per gentile concessione.
Giordana, 27 anni, originaria dell’Etiopia. Affetta da tetraparesi
spastica in seguito a paralisi cerebrale infantile ed epilessia, risiede
da vent’anni al Centro IRCCS “S. Maria Nascente” di Milano della
Fondazione Don Gnocchi. Scrive poesie e cura con altri disabili del
Centro l’emittente web “Radio Don Gnocchi”. Nel 2002, aveva salutato
personalmente papa Giovanni Paolo II nel corso dell’udienza concessa
alla Fondazione nel centenario della nascita di don Gnocchi.
Infine, Walter, 59 anni, affetto da sindrome di down.
Appassionato di musica e di teatro, dopo la morte dei genitori è rimasto
solo con il fratello. Ora la sua casa è il Centro Multiservizi di
Legnano (Milano) della Fondazione Don Gnocchi.