Diventare padre? Per Davide Nonino, un giovane neopapà di 32 anni che vive a Udine, è stato un colpo di fulmine: perdi la testa e provi tantissima gioia. «Quando il mio Nicolò, che adesso ha otto mesi e mezzo, ha posato il suo sguardo su di me, ho capito che, con lui, avrei cominciato una nuova vita» racconta. «Una nuova esistenza che avrei voluto godermi fino in fondo, senza perdere nulla».
Per questo, ha deciso di condividere con la moglie Alessandra ogni impegno legato al bimbo. «Anche se la mia compagna è ancora in maternità, mi sono organizzato in modo da passare la pausa pranzo a casa e di rientrare presto la sera. Così posso cambiare il pannolino al piccolo (sono bravissimo!), comparargli vestitini e scarpette, occuparmi della pappa». Fare il papà regala tanta felicità a Davide. Ma anche qualche perplessità.
«Ho notato che il nostro Paese è “mammocentrico”: si dà per scontato che sia sempre la madre a prendersi cura del piccolo. Io, nel mio piccolo, voglio sdoganare il "daddy power", l’orgoglio di fare il papà» continua.
Davide, per il suo Nicolò, sta anche preparando un piccolo, grande regalo: «Ho creato un sito, www.quantestoriepapa.it, in cui racconto le mie avventure con il piccolo. Adesso lo consultano i neogenitori per trovare dritte su quale sdraietta comprare o come giocare con i piccoli, ma spero che, da grande, mio figlio lo leggerà per capire le emozioni ho provato grazie a lui».
Francesco Uccello, 40 anni di Napoli, ha sempre vissuto a contatto con i bambini, perché lavora come educatore con i ragazzi che provengono dalle famiglie disagiate della Campania. «Eppure, quando è nato il mio primo figlio, che adesso ha cinque anni, sono andato nel pallone» racconta. «Pur adorando quel frugoletto, non sapevo come comportarmi con lui. Cercavo in tutti i modi di aiutare mia moglie Stefania, ma ero un po’ spaesato. Da quando ha cominciato a parlare e posso giocare con lui, però, la situazione è cambiata: siamo inseparabili».
Poi la famiglia si è ancora allargata ed è nato il suo secondo figlio. «Mi piace correre e “scatenarmi” con i miei bimbi e sento di avere, con loro, un ruolo complementare a quello della mia compagna: lei è più accogliente, io sono meno apprensivo». A un certo punto, Francesco ha deciso di condividere la sua esperienza di neogenitore. «Ho iniziato a scrivere il blog www.motelospiegoapapa.blogspot.it, che proprio in questi giorni è diventato anche un libro (Mo te lo spiego a papà, Tea). Insomma: per una volta, niente mamme né tate: è un uomo a raccontare, con un pizzico di ironia, come si sentono i papà».
Fare il papà è bellissimo ed emozionante. Ma qualche volta fa anche un po’ paura, perché entrano in gioco tante responsabilità. «Ho tre figli di 11, 8 e 2 anni che hanno arricchito la mia vita, mi hanno messo di fronte a bivi e scelte e mi hanno dato l’opportunità di conoscermi meglio» spiega Federico Ghiglione, 47 anni di Genova. «Quando mia moglie aspettava il secondo figlio, per esempio, ho preso una decisione sorprendente: lavoravo come assicuratore, ma mi sono iscritto a Pedagogia. Mi sono avvicinato al mondo dell’infanzia, ho capito meglio le esigenze dei bambini. Ma mi sono soprattutto reso conto dei problemi di noi “padri moderni”, che vogliamo stare accanto alla nostra famiglia, dare una mano alle nostre moglie ed educare i figli, ma non sappiamo come fare, perché non ci ritroviamo nel modello, ormai superato, dei nostri genitori».
Per questo, Federico ha fondato un sito e un’associazione, Professione Papà (www.professionepapa.it), in cui vengono organizzati corsi per neopapà. «Durante le mie lezioni insegno agli uomini cose pratiche: come si dà il biberon, come si prendono in braccio i neonati… Ma tratto anche argomenti teorici, come l’educazione dei ragazzi. Perché credo che un uomo sicuro e preparato si ponga con più serenità nei confronti del suo bambino».