L'Ecuador ha scelto: Daniel Noboa Azin è il nuovo presidente, che succederà a dicembre a Guillermo Lasso. Candidato del movimento liberale Adn, Noboa ha battuto al ballottaggio la rivale di sinistra Luisa González, candidata di Revolución ciudadana, il movimento dell'ex presidente Rafael Correa (al potere dal 2007 al 2017). Formazione imprenditoriale con alle spalle studi alla New York University e ad Harvard, una breve esperienza in Parlamento dal 2021 al 2023, nellì'ultima legislatura (prima che Lasso chiamasse a elezioni anticipate), con i suoi 35 anni il neo-eletto è il capo di Stato più giovane della storia repubblicana dell'Ecuador.
Figlio di Alvaro Noboa, l'imprenditore più ricco del Paese latinoamericano, che ha costruito la sua immensa fortuna sull'esportazione delle banane, Noboa junior è riuscito ad approdare a quella poltrona presidenziale alla quale suo padre aveva tentato di sedere per ben cinque volte, senza mai riuscirci. Fino alla viglia della sua candidatura, il neopresidente era una faccia quasi sconosciuta alla maggior parte della gente, anche se il suo cognome era molto noto. Si è presentato nelle vesti di un outsider della politica, un personaggio fuori dall'establishment, slegato dai partiti e dalle ideologie, alla testa di un movimento che si identifica in generale con l'"anticorreismo" e che, invocando il libero mercato, maggiore libertà di impresa, taglio delle tasse e incentivi agli investimenti stranieri, si può definire come centrodestra.
«Domani cominciamo a lavorare per questo nuovo Ecuador», ha dichiarato Noboa subito dopo il risultato elettorale, «per ricostruire un Paese che è stato gravemente colpito dalla corruzione, dalla violenza e dall'odio». Dal canto suo, Luisa González ha riconosciuto la sconfitta e teso la mano al nuovo capo di Stato con un appello alla conciliazione e al dialogo: «Basta con l'odio, con la polarizzazione. L'Ecuador ha bisogno di guarire».
(Foto Reuters: Daniel Noboa con la moglie Lavinia dopo la vittoria alle elezioni)