Lunedì 31 ottobre 2016. Papa Francesco in volo da Roma a Malmö. Foto di Annachiara Valle.
Malmö, Svezia
Dal nostro inviato
Tutto secondo programma. Anzi con un po' di anticipo Papa Francesco è partito attorno alle 8,30 ed è atterrato alle 10.40. «Questo è un viaggio importante perché è un viaggio ecclesiale, molto ecclesiale nel campo dell’ecumenismo. Il vostro lavoro aiuterà tanto a capire, affinché la gente lo capisca bene», ha detto Jorge Mario Bergoglio salutando i giornalisti al seguito del volo. Bergoglio è apparso sorridente, i capelli appena tagliati («è per quello che mi va larga», ha scherzato portandosi le mani alla papalina).
Ora c'è attesa per i discorsi ufficiali, ma soprattutto per le due dichiarazioni congiunte che verranno pronunciate una a Lund e un'altra nell'arena di Malmö. A Lund, in particolare, papa Francesco ha già avuto modo di incontrare a Lund re Carlo XVI Gustavo e la regina Silvia.
Da sinistra: papa Francesco, la regina Silvia e il re Carlo XVI Gustavo. Foto: Ansa.
Di certo l'evento - che segue quanto già scritto nel documento della commissione luterana-cattolica per l'unità "Dal conflitto alla comunione. La commemorazione comune luterana-cattolica della Riforma nel 2017" - non lascia indifferente il mondo protestante. In un lungo e articolato servizio, la Nev,
l'agenzia di stampa della federazione delle chiese evangeliche in
Italia, definisce «storico» l'appuntamento e raccoglie le opinioni di Heiner Bludau, decano della Chiesa evangelica luterana in Italia («Superare i conflitti si può») e del teologo valdese Paolo Ricca.
«L’imminente incontro ecumenico nella cattedrale di Lund (Svezia), dove
per la prima volta luterani e cattolici intendono commemorare insieme la
Riforma protestante, è "una formidabile occasione per dare visibilità
ai frutti del dialogo tra le due confessioni"», scrive in
particolare la Nev. «Ne è convinto il pastore Heiner Bludau, decano
della Chiesa evangelica luterana in Italia (Celi), per il quale lo
storico appuntamento previsto lunedì 31 ottobre – proprio il giorno che
ricorda l’affissione nel 1517 delle 95 tesi contro le indulgenze di
Martin Lutero -, è espressione della volontà di intesa e fraternità tra
la Federazione luterana mondiale (Flm) e il capo della chiesa cattolica
romana, papa Francesco. “Per la prima volta nella storia si è aperta la possibilità di celebrare un Centenario in un’atmosfera di dialogo. Le
chiese luterane hanno sempre celebrato i Centenari della Riforma –
spiega il pastore Bludau -, e spesso lo hanno fatto in chiave
anticattolica. Oggi possiamo dire che è molto più quello che ci unisce
di quello che ci divide. Certo, il fatto che non sia possibile ospitarci
reciprocamente alla Cena del Signore, rimane un vulnus nei rapporti tra
le nostre due confessioni. Tuttavia, questa celebrazione ha un
significato che va ben al di là delle nostre chiese: in un mondo oggi dilaniato da conflitti di ogni genere, sarà la dimostrazione che superare i conflitti è possibile. Sarà
questa una testimonianza comune e concreta di come si riesce, certo con
impegno, a trovare la via del dialogo e della pace”».
La Nev riporta anche il pensiero dei Valdesi. «La presenza del Papa a
Lund, per il teologo valdese Paolo Ricca “è il riconoscimento che la
Riforma è stata un evento positivo per il cristianesimo nel suo insieme.
Certamente, molto dipenderà da quello che i protagonisti diranno in
quella sede. Si tratta di un fatto nuovo, inedito che richiede molto
coraggio da chi lo ha reso possibile. Solo le persone libere – e, a mio
parere, la principale caratteristica di papa Francesco è quella di
essere un uomo libero – fanno accadere cose nuove, inedite”».
Sul quotidiano Avvenire, invece, monsignor Brian Farrell, segretario del
Pontificio consiglio per la promozione dell'Unità dei cristiani
sottolinea i doni della Riforma e parla dei passi in avanti compiuti negli ultimi 50 anni sulla strada del dialogo.