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martedì 13 maggio 2025
 
 

Le slot per bambini che educano all'azzardo

28/02/2014  Mentre si discute delle slot "intelligenti" che dal 2015 saranno in grado di leggere le tessere sanitarie per monitorare se a giocare sono minori, online è possibile scaricare diverse app per minori dai 4 agli 8 anni

L’ultima offensiva in tema di gioco d’azzardo riguarda le applicazioni per smartphone e tablet e ha nel mirino i bambini. Sono tante, hanno diversi nomi zuccherosi: Slot Jungle, Candy slot, Dino slot, Sweet bingo, Amore cuore, Bingo pegasus, i Lupi. E soprattutto ricorrono ad una grafica sbarazzina e accattivante dove fanno capolino cuccioli di leone, luna park, caramelle e lecca-lecca.

Alcuni jingle riproducono il suono delle monete che scivolano a cascata dalle slot dei “grandi”. Mentre mezza Italia lotta, giustamente, contro le slot machine disseminate nei locali pubblici, ecco che l’industria del gioco si prepara il terreno per il futuro. E confeziona app ad hoc (ce ne sono oltre duemila categorizzate come “slot machine” di cui 19 recano l’indicazione “per bambini”) per minori dai 4 agli 8 anni.
Non si giocano soldi e si vincono degli “upgrade” ma l’effetto psicologico e l’adrenalina sono gli stessi di chi gioca alle slot vere.

L’obiettivo è chiaro: creare una cultura dell’azzardo esaltando l’aspetto ludico e giocoso sotto il quale si nasconde il rischio di dipendenza. «La parola azzardo non si trova quasi mai, neppure nei gratta e vinci, neppure nelle lottery, anche in quelle on line che ormai stanno invadendo i siti anche d'informazione. Ci stanno rubando anche il nome “gioco” ed è tutto fatto apposta per rendere indefinito lo spazio di confine tra lecito e non lecito, ignorando che tutto questo crea una grande dipendenza. Come Movimento No Slot», ha affermato Simone Feder, «abbiamo già condotto esperimenti: se in un centro commerciale si sentono i suoni di una slot machine, un bambino si avvicina pronto a giocare. In questo modo alleviamo futuri slot-dipendenti, che cresceranno pensando che questo significa “giocare”».

La diffusione di queste app, peraltro, conferma quello che Joel Bakan, docente di legge all’Università di Vancouver, sostiene nel suo libro Assalto all'infanzia. Come le corporation stanno trasformando i nostri figli in consumatori sfrenati (Feltrinelli 2012), vale a dire che «una estesa e crescente industria del marketing infantile ha preso di mira i piccoli con metodi sempre più invasivi e subdoli, allo scopo di manipolare le loro vulnerabili emozioni in formazione, coltivare comportamenti compulsivi e confonderne la psiche con violenza, sesso e consumismo ossessivo».

È di qualche giorno fa, inoltre, la notizia che le slot per i locali pubblici in commercio dal 2015 in poi saranno in grado di leggere anche le tessere magnetiche, come ha spiegato il direttore delle relazioni istituzionali della Sisal, Giovanni Emilio Maggi, rispondendo alla commissione Attività produttive del Consiglio regionale della Lombardia, che ha organizzato un'audizione per fare il punto sulle norme anti-ludopatia. La novità tecnica servirà, dunque, a leggere le tessere sanitarie, in modo da poter monitorare se a giocare sono minori e quanto giocano.

Chiudere la stalla quando i buoi sono scappati è una costante del mercato italiano del gioco d’azzardo. Le slot "intelligenti", in grado di leggere la tessera sanitaria, non servono a nulla se non si pianifica e non si mette in atto una stretta sul gioco online che è la nuova, pericolosa frontiera dell’azzardo su cui peraltro lo Stato italiano ha deciso di applicare una tassazione irrisoria (lo 0,3 per cento su poker cash e casinò online).  E dove non serve neanche spostarsi di un centimetro perché bastano un pc portatile, un tablet o lo smartphone per cominciare a giocare. Fino a rovinarsi

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