Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
lunedì 09 settembre 2024
 
CRISTIANI PERSEGUITATI
 

Egitto, strage di pellegrini diretti al monastero di San Samuele

26/05/2017  Un gruppo di copti, fra i quali tante famiglie con bambini, che viaggiavano in autobus sono stati attaccati da una decina di persone armate nel Governatorato di Minya, nel Sud del Paese. Il bilancio, ancora provvisorio, è di almeno 26 vittime.

(Foto Reuters: ragazzini cristiani egiziani)

 

Per i musulmani di tutto il mondo domani, 27 maggio, comincia il Ramadan, il mese sacro dedicato alla preghiera, al digiuno e all'astinenza, uno dei cinque pilastri (o doveri) dell'islam. Mentre il mondo islamico si prepara a questa celebrazione, in Egitto i cristiani sono vittime di un nuovo sanguinoso attentato. Un autobus con a bordo un gruppo di copti, tra cui molte famiglie con bambini, diretti in pellegrinaggio dalla provincia di Beni Suef verso il monastero di Anba Samuel (San Samuele il Confessore), nella provincia di Minya, nel Sud del Paese, sono stati attaccati da una decina di uomini incappucciati, vestiti in uniformi militari e armati di mitragliatrici. Nell'attentato sono morte almeno 26 persone e altre 25 sono rimaste ferite (alcune sono gravi).   

 

Nel Governatorato di Minya una larga parte della popolazione professa la religione cristiana: nel 2014 quasi il 20% degli abitanti erano copti. Ma in questa provincia egiziana, negli ultimi anni la minoranza cristiana è stata nel mirino del terrorismo e ha subìto numerosi atti di persecuzione: secondo l'organizzazione "Iniziativa egiziana per i diritti della persona" (Eipr) tra il 2011 e il 2016 si sono registrati 77 attacchi contro i copti di Minya, oltre a molte azioni vandaliche contro scuole e chiese.

 

In Egitto i cristiani sono da tempo bersaglio di gruppi terroristi e fondamentalisti che mirano a diffondere odio, paura, tensione e a disgregare il Paese. L'attacco di Minya segue di poco più di un mese il duplice attentato della domenica delle Palme alla cattedrale copta di San Marco ad Alessandria e alla chiesa di Tanta, cittadina sul delta del Nilo. Gli attacchi, che hanno causato almeno 45 vittime, sono stati rivendicati dall'Isis. A dicembre del 2016 ad essere colpito è stato un edificio del complesso della cattedrale di San Marco al Cairo: nell'attentato sono morte 25 persone. E non è ancora trascorso un mese dalla storica visita di papa Francesco al Cairo, dove il Pontefice ha parlato chiaramente in favore del dialogo e della pace tra musulmani e cristiani, ribadendo con forza che l'islam non è terrorismo e che nessuna religione può essere ispiratrice di violenza.  

 

Il monastero di San Samuele il Confessore (detto anche Samuele di Qalamoun) fu costruito nel IV secolo dai discepoli di Sant'Antonio sul Monte Qalamoun, nel cuore del deserto, a circa 230 chilometri dal Cairo. I monaci residenti sono un centinaio e la struttura monastica, molto vasta, include cinque chiese, la residenze dei monaci e una casa per i visitatori. Il monastero subì un periodo di decadenza nel XVII secolo, quando i beduini rimossero alcuni edifici e li ricostruirono interamente nei loro villaggi. Ma - come spiega il sito del monastero - da sempre i monaci hanno ottime relazioni con le tribù beduine e la popolazione musulmana dei villaggi circostanti: spesso i beduini di passaggio si fermano a San Samuele per rifocillarsi o anche per trascorrere la notte.  

I vostri commenti
72

Stai visualizzando  dei 72 commenti

    Vedi altri 20 commenti
    Policy sulla pubblicazione dei commenti
    I commenti del sito di Famiglia Cristiana sono premoderati. E non saranno pubblicati qualora:

    • - contengano contenuti ingiuriosi, calunniosi, pornografici verso le persone di cui si parla
    • - siano discriminatori o incitino alla violenza in termini razziali, di genere, di religione, di disabilità
    • - contengano offese all’autore di un articolo o alla testata in generale
    • - la firma sia palesemente una appropriazione di identità altrui (personaggi famosi o di Chiesa)
    • - quando sia offensivo o irrispettoso di un altro lettore o di un suo commento

    Ogni commento lascia la responsabilità individuale in capo a chi lo ha esteso. L’editore si riserva il diritto di cancellare i messaggi che, anche in seguito a una prima pubblicazione, appaiano  - a suo insindacabile giudizio - inaccettabili per la linea editoriale del sito o lesivi della dignità delle persone.
     
     
    Pubblicità
    Edicola San Paolo