La curiosità su chi si nascondesse dietro il nome di Elena Ferrante è sempre stata alta, figuriamoci oggi che è stata ufficialmente candidata al Premio Strega, per iniziativa di Roberto Saviano. Trattandosi di un'autrice - o un autore? - amato dal pubblico, molti avranno già capito di che cosa stiamo parlando. Per tutti gli altri, ecco un rapido riassunto delle puntate precedenti.
Elena Ferrante è uno pseudonimo utilizzato da uno scrittore-un'autrice misteriosa, che ha pubblicato diversi romanzi, fra cui L'amore molesto, I giorni dell'abbandono e L'amica geniale, articolato in quattro libri autonomi (tutti pubblicati da e/0). Romanzi che hanno goduto di grande fortuna, hanno ispirato il cinema, hanno suscitato l'apprezzamento di autorevoli giornali anche all'estero. Qualche dato: i quattro volumi di L'amica geniale hanno venduto in Italia 200 mila copie, i primi tre 130 mila copie negli Stati Uniti. Si sono scomodati a dire qualcosa - sempre lusinghiero - su di lei giornali del calibro di Foreign Policy (che l'ha inserita addirittura nell'elenco dei 100 pensatori globali del 2014), l'Economist («probabilmente la migliore narratrice contemporanea di cui si sia mai sentito parlare») e molte altre, non solo negli Stati Uniti, ma anche in Francia.
Chi è dunque Elena Ferrante? E perché cela sua identità? La risposta definitiva a queste domande ancora non è stata data. Molte le congetture. La più accreditata indica lo scrittore Domenico Starnone come l'autore misterioso, altri puntano su Goffredo Fofi, il quale ha rilanciato indicando il nome di Anita Raja, collaboratrice di e/o e, guarda caso, moglie di Starnone. E ancora: il regista Mario Martone, Sandro e Sandra Ferri, ovvero i titolari della casa editrice che pubblica la Ferrante. E non sfugga l'assonanza fra Ferri e Ferrante, anche se si sa che il cognome Ferrante è un omaggio a Elsa Morante...
Si sarà colto un elemento che accomuna tutti queste ipotesi: il legame con Napoli, una città ben conosciuta dalla Ferrante e utilizzata come scenario di tante vicende.
A questo punto sorge il sospetto che anche noi siamo caduti nel tranello: quello di parlare di chi è l'autrice, anziché di analizzare i suoi libri. Come se fossimo interessati e suggestionati più dal gioco mondano di svelare un mistero - poco importa se, in questo caso, è letterario - che dalla volontà di capire e valutare i suoi libri. Se poi a tendere il tranello siano stati la stessa Elena Ferrante e la sua casa editrice (l'identità segreta si è rivelata una straordinaria idea di marketing) o se il ricorso al nome fittizio intendesse denunciare il chiacchiericcio di certi salotti letterari, richiamando l'attenzione esclusivamente sul valore del libro, mai lo sapremo.
Certo che la mossa di Saviano - candidare allo Strega una scrittrice che non si presenterà in carne e ossa e quindi si sottrarrà ai riti del premio - potrebbe avere il benefico effetto di spostare le attenzioni sul libro, anziché su chi l'ha scritto. Da parte nostra, non possiamo che confermare che i libri di Elena Ferrante meritano di essere letti. Possono piacere oppure no, naturalmente (e, in genere, piacciono più alle donne che agli uomini), ma certamente sono romanzi ben scritti, con personaggi descritti a fondo e una trama che parla della vita vera, soprattutto dell'amore, dell'amicizia, del rapporto fra uomini e donne, del ruolo di queste ultime nella società.
Di tutto questo dovremmo occuparci, forse, più che di scoprire chi è Elena...