Accesa, viva, sintonizzata. On, il titolo del suo nuovo album,
il nono della sua carriera, è il
riflesso del suo stato d’animo.
Elisa sta vivendo un periodo
di grande vitalità. Il successo
della sua partecipazione ad Amici, su
Canale 5, in qualità di coach (allenatrice)
degli aspiranti cantanti, lo scorso
settembre il matrimonio con Andrea
Rigonat, chitarrista della sua band e
padre dei suoi due bambini, Emma
Cecile e Sebastian.
Con il suo nuovo disco – che lei
stessa definisce molto fisico, il più
estroverso che abbia realizzato fino a
oggi – la 38enne cantautrice friulana
torna alla lingua inglese. Ma con
due incursioni italiane: Bruciare per
te, nata come poesia dedicata al marito
Andrea, e Sorrido già, eseguita con
Emma e Giuliano Sangiorgi: «Un brano
», spiega Elisa, «che tutti e tre abbiamo
fortemente sentito e voluto».
Le canzoni di On sono state scritte
in momenti differenti, sono tutte diverse
per suggestioni musicali. Love
Me Forever, ad esempio, l’hai scritta
quando avevi 14 anni e ha influenze
Anni ’60. Però in ognuna di loro racconti
qualcosa della tua vita.
«Sì, anche se in questo album ho
fatto una scelta un po’ più ampia. In
passato ho fatto dei dischi molto più
introspettivi. In Peter Pan, ad esempio,
ho preso spunto da una storia vera, capitata
a una mia amica. Ma ho fatto diventare
quella vicenda una riflessione
di carattere universale. Non sempre si
tratta di esperienze che ho vissuto sulla
mia pelle, magari nascono dall’osservazione
di ciò che mi sta intorno».
La scelta di tornare all’inglese per
te è un ritorno alle origini...
«A livello musicale l’inglese è sempre
stato un rifugio, per me rappresenta
il posto della creatività dove tutto è
nato perché è così che ho cominciato a
cantare. I miei lavori in italiano sono
altrettanto veri e importanti, ma forse
per realizzarli ho faticato di più, non
sempre sono nati da ispirazioni fulminanti.
In inglese le melodie mi vengono
fuori più rapide e spontanee».
In Sorrido già cantano insieme a te
Emma e Giuliano Sangiorgi. Con loro,
oltre che un rapporto artistico, c’è anche
una bella amicizia...
«Giuliano è uno dei miei più cari
amici e a livello musicale uno dei miei
punti di riferimento. I Negramaro
sono una delle band che amo di più.
Emma mi ha conquistato quando l’ho
conosciuta. Mi sono spiegata la grinta,
il magnetismo che avevo notato
guardando le sue esibizioni. Emma è
una caparbia, una combattente, guarda
sempre avanti. Tra me e lei c’è un
bellissimo scambio. Siamo profondamente
diverse e forse proprio questa
diversità ci ha unito molto. Ad Amici lo
scorso anno io e lei eravamo avversarie,
quest’anno nel serale del programma
siamo insieme coach e direttrici artistiche
della squadra dei bianchi, J-Ax
e Nek lo sono per la squadra blu».
La tua partecipazione ad Amici è
stata una sfida per te. Pensi di esserti
messa anche tu alla prova?
«Sì, tantissimo. All’inizio forse l’unica
che ci credeva davvero era Maria
De Filippi. Avevo voglia di mettermi
in gioco e di realizzare un lavoro artistico
con dei giovani in un periodo
molto diverso da quello in cui ho iniziato
io. Allo stesso tempo avevo paura
per alcuni aspetti del mio carattere, la
mia timidezza e riservatezza, che pensavo
potessero stridere con il format
televisivo. Poi invece si è rivelata un’esperienza
assolutamente positiva».
Al di là degli aspetti tecnici, cosa
vuoi trasmettere a questi ragazzi?
«Cerco di stimolarli a incanalare le
loro energie, a capire quale messaggio
vogliono trasmettere. Quando ho iniziato
io i talent show non esistevano. In
realtà anche loro fanno molta fatica.
La differenza maggiore sta nei tempi:
quando sono arrivata in una casa
discografica avevo già scritto tanto,
avevo avuto modo di fare tanta ricerca
su me stessa. Loro sono inseriti in
un meccanismo molto più rapido, in
tempi discografici più stretti. Devono
mettere a fuoco la loro personalità artistica
più velocemente».
Hai due bambini, Emma Cecile di
6 anni e Sebastian di 2 e mezzo. Come
concili famiglia e lavoro?
«Durante il giorno lavoro molte
ore. Poi la sera mi dedico a loro. Giochiamo
tanto insieme, abbiamo i nostri
riti serali. I bambini ci tengono
molto alle loro favole, al loro massaggio,
sono molto esigenti. Conciliare
lavoro e famiglia non è semplice, ma
ho un grande sostegno da Andrea: lui
è un bravissimo papà, è molto presente.
E quando io non ci sono i bambini
si sentono molto sicuri con lui. Questo
mi aiuta moltissimo».