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giovedì 14 novembre 2024
 
Festa della mamma
 

Elisa, che guardava la vita “a testa alta”

10/05/2015  «Il quarto figlio? Ci dicevano: “Siete matti”. No, con Elisa abbiamo guardato la vita a testa alta e sulla vita abbiamo deciso di scommettere fino in fondo». Parole del marito Luca. Un messaggio di speranza e di fede solidissima, che invita a ricordare Elisa, la sua vita e le sue scelte nel giorno della Festa della mamma.

Luca ed Elisa.
Luca ed Elisa.

Lo vengo a sapere, o meglio lo intuisco, dalla bacheca Facebook di un amico frate. In cui posta la foto di un papà e di una neonata, con un commento tenero. La mamma della bimba è morta per una emorragia post-parto e il successivo arresto cardiaco il 28 febbraio intorno alle 14, il giorno dopo aver dato alla luce nel nosocomio di Orvieto “Santa Maria della Stella” la quarta figlia, Maddalena: per la piccola i genitori hanno scelto il nome della prima testimone del Risorto, una donna che gli era stata accanto come discepola.

La bimba, nata di 3 chili e 600 grammi, ora sta meglio, dopo iniziali problemi che ne hanno reso necessario il trasferimento nel reparto di Terapia intensiva neonatale dell’ospedale “Santa Maria della Misericordia”, a Perugia. Elisa, psicologa di 38 anni, ha lasciato altri tre figli piccoli e il marito Luca, infermiere, che era insieme a lei in sala parto in quei drammatici momenti.

Ma non è una storia amara di croce senza resurrezione. Disgrazie del genere, purtroppo, succedono. A essere raro, delicato e portatore di una testimonianza sottovoce è il modo con cui Luca ha salutato la moglie al termine del funerale, celebrato lunedì 2 marzo alle 15 nel Duomo di Orvieto. «Da quando è accaduto mi ripeto “A testa alta, fino in fondo”. Chi corre, chi fa le gare sa che non si guardano i piedi. Portando la bara di Elisa ho capito perché a testa alta, fino in fondo. Perché a testa alta ho visto Lui. È la mia forza, il mio coraggio», ha detto Luca, leggendo il messaggio che aveva scritto. «Non è molto ortodosso ma vorrei citare una canzone di Jovanotti che a noi piace molto: l’eternità è un battito di ciglia. E noi siamo fatti per l’eternità. Chiara Corbella ce l’ha insegnato con la sua testimonianza. Siamo nati e non moriremo mai più. Noi abbiamo scelto di guardare in faccia la vita e scommetterci, senza paura. Abbiamo scelto di amare fino in fondo».

Chiara Corbella ed Enrico Petrillo.
Chiara Corbella ed Enrico Petrillo.

"Abbiamo deciso di scommettere sulla vita fino in fondo"

A sostenere lui, i genitori di Elisa (Anna e Giacomo), il fratello Alessandro e la cognata Emanuela, una fede solida. Accanto a loro si sono stretti tanti concittadini e amici, fra i quali Enrico Petrillo, vedovo di Chiara Corbella Petrillo, morta nel 2012 a causa di un tumore che le era stato diagnosticato in gravidanza: aveva rinunciato alle cure fino alla nascita del terzogenito Francesco, dopo aver perso due figli appena nati.

Le campane suonavano a festa, mentre la Messa – aperta da una marcia nuziale – è stata animata dai canti della Comunità Maria del Rinnovamento carismatico, di cui Elisa era membro con la sua famiglia. Sulla bara, un paio di sandali (segno del cammino terreno), un piccolo ulivo come simbolo della vita eterna, pane e vino, accanto ai disegni di Chiara, Francesco e Maria, i suoi bambini. La loro mamma prestava servizio in diverse scuole ed era impegnata in parrocchia nella catechesi prematrimoniale dei fidanzati; era stata anche volontaria in carcere.

Il marito ha spiegato, sempre nel suo messaggio, perché indossava la divisa da scout: «Una scuola di vita che ti insegna ad andare a testa alta, mi diceva Elisa, invitandomi a tornare a quell’esperienza. Io non capivo perché a testa alta. L’ho capito oggi portando la sua bara. Quando tendendo lo sguardo alto, ho visto Lui. Se avessi tenuto gli occhi bassi, non lo avrei visto. Il quarto figlio? Ci dicevano: “Siete matti”. No, con Elisa abbiamo guardato la vita a testa alta e sulla vita abbiamo deciso di scommettere fino in fondo». Un messaggio di speranza e di fede solidissima, che invita a ricordare Elisa, la sua vita e le sue scelte nel giorno della Festa della mamma.

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