«Non ho mai sofferto
di nulla, sono sempre
stata in salute. Almeno
fino a tre anni
fa…». Elisabetta Ferracini è oggi una
donna determinata e sicura di sé. Dai
tempi in cui conduceva i più noti programmi
televisivi per bambini ed era
la paladina dei più piccoli, di tempo
ne è passato, ma non ha perso la sua
curiosità e quella voglia di mettersi in
gioco che l’hanno sempre caratterizzata.
Mamma felice, oggi che suo figlio è
un adolescente sereno ha deciso che
è arrivato il tempo di “tornare a volare”.
Mille progetti di lavoro, un impegno
come testimonial per “Adotto” e una vita piena. «Nonostante», confida
Elisabetta, «i miei terribili mal di testa…».
- Quando ha iniziato a soffrirne?
«Due-tre anni fa, all’improvviso, senza che
apparentemente ci fosse un evento scatenante.
Soffro di emicranie fortissime, davvero
invalidanti: 48 ore di dolori acuti, di
nausea, amplificata da profumi e odori forti,
e durante i quali ogni minimo rumore diventa
insopportabile».
- Che cosa le hanno detto i medici?
«Mi sono rivolta a un Centro cefalee di un
ospedale di Roma, dove abito. I principali
fattori che determinano i miei mal di testa
sono di tipo ormonale e posturale. Troppo
spesso, diamo per scontata la nostra postura,
e ciò può causare disturbi di cui ci rendiamo
conto troppo tardi. Io, ad esempio,
non posizionavo bene la lingua, questo mi
ha comportato problemi alla mandibola,
che si sono poi ripercossi sui nervi della
testa. Adesso, sto seguendo una ginnastica
particolare per il palato, che sta dando i
suoi effetti positivi. Certamente, è una strada
lunga, ma è essenziale seguirla».
- Oltre alla ginnastica, segue altri accorgimenti?
Ho dovuto eliminare dalla mia dieta alcuni
alimenti che nel mio organismo agivano
come “veleno”: il glutammato (non solo sale,
ma anche il dado vegetale), le bibite gassate,
il vino rosso, i salumi, alcuni formaggi,
il cioccolato… Non è facile, ma la mia
vita è cambiata: non mi sveglio più con la
nausea. Anche se, lo ammetto, ogni tanto
“sgarro”: soprattutto in estate, un gelato al
cioccolato me lo concedo! Ma ho imparato
a conoscere le mie reazioni e a gestirmi dal
punto di vista alimentare. Anche se la dieta
non è l’unica accortezza da seguire…».
- Quali sono, oltre ai cibi, gli elementi
che influiscono sul suo mal di testa?
«In base alla mia esperienza, moltissimi! È
importante, ad esempio, arieggiare spesso
i locali in cui ci si trova, mai saltare i
pasti, dormire con regolarità, non bere
troppi alcolici e cercare di mantenere una
temperatura costante negli ambienti».
- Quando le scoppia però un attacco,
che cosa fa?
«Il medico è stato chiaro: tenersi il dolore,
aspettando che passi, è inutile. Per questo,
alle prime avvisaglie, assumo un farmaco
specifico. E poi ho imparato a massaggiarmi
in modo da alleviare il fastidio:
nel mio caso, il dolore si manifesta al centro
della fronte, che cerco di manipolare
con balsamo lenitivo. I primi tempi è stata
dura: c’erano giorni in cui non riuscivo
neppure a seguire mio figlio come avrei
voluto...».
- Che tipo di mamma è?
«Presente. E molto — troppo — apprensiva.
Mio figlio Giulio a volte mi rimprovera
perché voglio sempre accompagnarlo a
scuola, e poi mi fermo a parlare con i suoi
amici. Alla sua età, capisco che la presenza
della mamma può essere un po’ ingombrante,
ma è più forte di me! E dire che,
invece, la mia di mamma era esattamente
l’opposto di come sono io oggi (Elisabetta
Ferracini è figlia di Mara Venier, ndr)!».
- Perché ha scelto di impegnarsi per
il progetto “Adotto”?
«Quello dei ragazzi è sempre stato il mio
mondo. E, soprattutto da quando anche
io ho un figlio, ho sviluppato una sensibilità
più profonda per i bambini, in particolare
per quelli che vivono situazioni di disagio.
In questo modo, voglio lanciare un
messaggio: i bambini vanno amati, sempre.
Soprattutto, quelli che soffrono».