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domenica 09 novembre 2025
 
 

Emergenza Venezuela: l’80% delle famiglie vive nell'insicurezza alimentare

14/03/2019  La crisi nel Paese sud americano ha raggiunto proporzioni inimmaginabili. «Con il salario mensile si comprano solo 12 uova. Mancano i beni di prima necessità e quando si trovano non c’è il denaro per comprarli» dichiara ad Aiuto alla Chiesa che soffre il cardinale Baltazar Porras, presidente di Caritas Venezuela, arcivescovo di Mérida e amministratore apostolico di Caracas

Da sinistra: padre Martino Serrano, assistente ecclesiastico ACS, cardinal Baltazar Porras, presidente Caritas Venezuela, Janeth Marquez, direttore esecutivo di Caritas Venezuela, Alessandro Monteduro, direttore ACS
Da sinistra: padre Martino Serrano, assistente ecclesiastico ACS, cardinal Baltazar Porras, presidente Caritas Venezuela, Janeth Marquez, direttore esecutivo di Caritas Venezuela, Alessandro Monteduro, direttore ACS

L’80% delle famiglie vive nell’insicurezza alimentare. Il 12% dei bambini sotto i 5 anni è gravemente malnutrito. Il consumo alimentare si è dimezzato, così come il PIL. L’inflazione ha raggiunto quota 1.698.488% ed il tasso di disoccupazione il 27%. L’operatività dei sistemi sanitario e scolastico si è ridotta rispettivamente del 60% e del 70%. È il quadro drammatico che emerge dal Rapporto Sfide 2019, pubblicato nei giorni scorsi da Caritas Venezuela.I bambini costituiscono la prima vittima di questa grave crisi, a causa della quale le condizioni della popolazione venezuelana sono costantemente peggiorate a partire dal 2016 e soprattutto negli ultimi mesi.

«L’emergenza più grave è rappresentata dai bambini con età inferiore a 5 anni – riferisce Janeth Marquez, direttore esecutivo di Caritas Venezuela, incontrando a Caracas una delegazione di Aiuto alla Chiesa che Soffre guidata dal direttore Alessandro Monteduro – Il 12% di loro è gravemente malnutrito e in alcune aree la percentuale sale anche al 18%». Le ultime statistiche disponibili mostrano un aumento della mortalità infantile del 33% tra il 2015 e il 2016.

La crisi alimentare ha raggiunto proporzioni inimmaginabili. «Mancano i beni di prima necessità e quando si trovano non c’è il denaro per comprarli», dichiara ad ACS il cardinale Baltazar Porras, presidente di Caritas Venezuela, arcivescovo di Mérida ed amministratore apostolico di Caracas. La fortissima inflazione diminuisce ogni giorno il valore degli stipendi. «Con un salario minimo mensile si riescono a comprare soltanto 12-15 uova», nota il porporato. La retribuzione minima – circa 18mila bolivares - equivale infatti ad appena 5,4 dollari al mese, con un potere di acquisto di appena il 4,3% dei generi alimentari necessari ad una famiglia ogni mese. In pratica, si afferma nel Dossier Caritas, un nucleo familiare avrebbe bisogno di 23 stipendi per coprire il minimo fabbisogno mensile di cibo.

È anche a causa della grave crisi alimentare che ormai 3,5 milioni di venezuelani hanno lasciato il Paese. «Oltre 700mila sono emigrati in Perù – afferma il cardinal Porras – mentre un milione in Colombia, ormai è divenuto un problema geopolitico». In molti espatriano per cercare di aiutare le loro famiglie, ma sono costretti a lasciare i propri figli a casa, affidandoli a nonni o altri parenti. «A causa delle migrazioni forzate - si legge nel Dossier Caritas - oltre 600mila bambini venezuelani vivono senza genitori, un ulteriore fattore che rende i piccoli venezuelani ancor più vulnerabili».

In questa drammatica situazione, il cardinal Porras ha voluto lanciare un appello, affidato ad ACS. «È importante che nel mondo si conosca la situazione in Venezuela, da molti percepito come un Paese ricco per la presenza del petrolio. Ma soltanto il governo beneficia di questa ricchezza, non il popolo. È ora che gli Stati europei si rendano conto che la situazione qui è grave tanto quanto in Siria, anche se non è in corso una guerra».

L'intervista rilasciata dal Cardinal Porras ad ACS

 

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