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Adesso è legge. Tra minacce di ricorsi e polemiche, la Regione Emilia Romagna ha definitivamente approvato l’obbligo di avere il libretto delle vaccinazioni in regola per i bambini iscritti agli asili nido. E’ la prima regione in Italia a dotarsi di un ordinamento del genere.
«La nostra legge è a tutela della salute pubblica», ha spiegato il presidente della Regione Stefano Bonaccini, «e cioè delle nostre comunità e soprattutto dei bambini più deboli, quelli che per motivi di salute, immunodepressi o con gravi patologie croniche, non possono essere vaccinati e che sono quindi più esposti ai contagi». Il provvedimento, che si ispira a un principio di responsabilità sociale, prevede che i bambini possano frequentare l’asilo solo dopo aver adempiuto agli obblighi della normativa vigente per quanto riguarda le vaccinazioni.
Attualmente sono quattro nel nostro paese le vaccinazioni obbligatorie ossia antipolio, antidifterite, antitetanica e antiepatite B. Fissati anche i tempi per mettersi in regola. Per l’accesso al nido, i genitori dei bimbi non ancora vaccinati avranno tempo per presentare il certificato di avvenuta vaccinazione fino a quando non sarà accettata la domanda d’iscrizione, e comunque entro maggio-giugno 2017, data che varia a seconda del Comune di appartenenza.
L’approvazione della legge sull’obbligo vaccinale è stata proceduta da molte polemiche. Da una parte i comitati “Antivax”, che minacciano ricorsi ritenendo il provvedimento anticostituzionale e lesivo delle libertà genitoriale e che proprio con queste motivazioni hanno preventivamente promosso una petizione on line rivolta alla ministra della Salute Beatrice Lorenzin. Dall’altra la campagna virale di un gruppo di genitori riuniti nella pagina Facebook “Consigli da mamma a mamma-Emilia Romagna”, che si sono fatti fotografare insieme ai loro figli pubblicando il messaggio “Io vaccino. No alla disinformazione”.
«La nostra legge è a tutela della salute pubblica», ha spiegato il presidente della Regione Stefano Bonaccini, «e cioè delle nostre comunità e soprattutto dei bambini più deboli, quelli che per motivi di salute, immunodepressi o con gravi patologie croniche, non possono essere vaccinati e che sono quindi più esposti ai contagi». Il provvedimento, che si ispira a un principio di responsabilità sociale, prevede che i bambini possano frequentare l’asilo solo dopo aver adempiuto agli obblighi della normativa vigente per quanto riguarda le vaccinazioni.
Attualmente sono quattro nel nostro paese le vaccinazioni obbligatorie ossia antipolio, antidifterite, antitetanica e antiepatite B. Fissati anche i tempi per mettersi in regola. Per l’accesso al nido, i genitori dei bimbi non ancora vaccinati avranno tempo per presentare il certificato di avvenuta vaccinazione fino a quando non sarà accettata la domanda d’iscrizione, e comunque entro maggio-giugno 2017, data che varia a seconda del Comune di appartenenza.
L’approvazione della legge sull’obbligo vaccinale è stata proceduta da molte polemiche. Da una parte i comitati “Antivax”, che minacciano ricorsi ritenendo il provvedimento anticostituzionale e lesivo delle libertà genitoriale e che proprio con queste motivazioni hanno preventivamente promosso una petizione on line rivolta alla ministra della Salute Beatrice Lorenzin. Dall’altra la campagna virale di un gruppo di genitori riuniti nella pagina Facebook “Consigli da mamma a mamma-Emilia Romagna”, che si sono fatti fotografare insieme ai loro figli pubblicando il messaggio “Io vaccino. No alla disinformazione”.





