In stretta collaborazione con il Teatro Franco Parenti, nasce nel 1990 l’Associazione Pier Lombardo, che da oltre trent’anni si approccia, con metodo multidisciplinare, a diversi ambiti strettamente legati al teatro e che, proprio attraverso le potenzialità di quest’ultimo, esplora forme, modi, strutture e volumi di creazione e fruizione artistica con uno sguardo attento soprattutto ai più giovani, dai 4 ai 18 anni.
Il teatro, la danza, la musica, il cinema si traducono quindi in numerosi workshop, seminari, conferenze, convegni, laboratori ecorsi volti in particolar modo a creare aggregazione, comunità, dialogo fra gli attanti che circolano all’interno del complesso edificio che è il Teatro Franco Parenti e la sua estensione ai Bagni Misteriosi.
Quest’anno, dal 16 ottobre al 20 dicembre, presenta il festival Israele: tradizione e creatività. Energie da Tel Aviv, una serie di incontri-dialogo che, ora più che mai, stimolano la riflessione intorno a temi che toccano la storia europea e mondiale indistintamente. La scena teatrale di Tel Aviv, prolifica e di grande impatto culturale, ha da sempre e continua a far leva sulla forza innata del popolo ebraico, in grado di guardare alle avversità con coraggio e con impegno verso un futuro migliore. Questo progetto speciale, organizzato col contributo del Ministero della Cultura e il patrocinio dell’Ambasciata d’Israele in Italia, vuole affondare la ricerca nella tradizione e nella cultura ebraica per scandagliarne la creatività contemporanea. Verrano infatti presentati spettacoli, performance, ma anche una serie di incontri e conferenze sotto la supervisione organica di Rav Alfonso Arbib, Rabbino Capo della comunità Ebraica di Milano. A Roy Chen, scrittore, drammaturgo e dramamturgo stabile del Teatro Gesher di Tel Aviv è affidata la supervisione artistica che in conferenza stampa, presentata dalla direttrice artistica Andrée Ruth Shammah, ha dichiarato «Siamo soldati dell’arte, delle idee, della cultura».
Rav Alfondo Arbib, in una riflessione generale sugli eventi attuali, ha inoltre chiarito come sia difficile, se non impossibile dare un parere sulle parti prese nella guerra tutt’ora in atto tra Israele e la Palestina senza che l’informazione, la cultura diano un resoconto oggettivo, dialogico sugli accadimenti. È necessario dunque fornire degli spunti da lasciar agire sulla coscienza, delle domande a cui non è sempre necessario trovare una risposta, benché meno se frettolosa.
Il programma si apre il 16 ottobre con il Concerto di Yakir Arbib, trent’enne italo-israeliano noto per la straordinaria fusione di musica classica e jazz. Si susseguono poi una serie di spettacoli di vario genere, tra i quali Pizzeria Kamikaze, dal libro di Etgar Keret e la regia di Mario De Masi, che esplora il suicidio in una prospettiva del tutto nuova, The most boring show in the world, di Renana Raz sull’omonimo libro di Nana Ariel, che approfondisce il tema della noia, dell’inerzia, di un sentimento tutto umano sottovalutato. Si prosegue poi con Control Freak, di e con Kulu Or, che suonerà pezzi di capolavori musicali di Bach, Nina Simone, The Beatles e altri attraverso strumenti avanguardistici ed eccentrici. In ultimo, Grannies, di Shirili Deshe, un omaggio agli anziani e alle loro lunghe vite.
La programmazione prevedrà inoltre una serie di incontro con professionisti, studiosi e ricercatori sul tema del Festival e anche degli incontri pensati per i più giovani.