DARIO A. - Perché Dio si riappacificasse con l’umanità era necessario che Cristo si immolasse sulla croce? Questo fatto mi fa pensare a Lui come a un Moloch sanguinario che chiede sacrifici umani!
Per salvarci Dio ha voluto che il suo unico Figlio assumesse la condizione umana, abbracciando anche la sofferenza e la morte, perché queste esperienze appartengono alla natura umana. La morte atroce di Gesù si è verificata in quanto Egli si è incarnato in un contesto di peccato e di ingiustizia, di cui ha assunto su di sé tutte le conseguenze, per solidarietà con quanti subiscono atrocità e violenze a causa della perfidia degli uomini. Gesù non ci salva per la sua sofferenza, ma con il dono della sua volontà nelle mani del Padre e affrontando il destino del giusto sofferente. La croce non è l’ultima parola di Dio e la storia di Cristo non si conclude sul Calvario: Egli è risorto, anzi è stato risuscitato, risvegliato, innalzato dal Padre. Sulla resurrezione si fondano la nostra fede e la nostra speranza e ispirandoci a essa esercitiamo la carità e l’amore persino dei nemici. Nessuna vendetta dunque da parte di Dio, solo la com-partecipazione del suo Figlio alla nostra esistenza, che è impastata anche di dolore e di morte.