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martedì 10 settembre 2024
 
il ricordo
 

Battiato, addio a un grande maestro

18/05/2021  "I migliori se ne vanno", sospira Alberto Radius alla notizia della morte del compositore e musicista con cui aveva lavorato alla registrazione di sei album. "Un uomo profondo, dalla sincera spiritualità e grande cultura, che ha dato tanto a chi gli stava vicino. Per me un maestro da cui ho imparato moltissimo, anche durante gli anni della sperimentazione, quando non aveva bisogno del mio strumento", aggiunge Gianfranco D'Adda batterista nei suoi concerti fin dal 1969 e amico di famiglia

Con la sua canzone "La cura" sembrava volesse aiutare chiunque, malato, lo stesse ascoltando. E comunque era come un grande testo di amore davvero universale. Ma le cure non hanno aiutato Franco Battiato, 76 anni, autentico genio della musica italiana, che si è spento stamattina nella sua residenza a Milo, in provincia di Catania, dopo una lunga malattia. 

«Quella canzone, "La cura", faceva piangere il pubblico quando la eseguivamo in concerto. Con il suono dei violini, le parole del testo... c'era davvero la vita dentro...», ricorda Gianfranco D'Adda, 71 anni, suo batterista fin dal 1969 e amico di famiglia. «Sono ancora sconvolto dalla morte dell'amico. Quando mi è arrivata stamattina la notizia ero incredulo, stanotte ho dormito malissimo, ero inquieto come se già me lo sentissi. Lui era una persona magnifica, unica, un maestro anche nella vita non solo dal punto di vista musicale. Faccio un po' fatica ora a parlare, sono emozionato... Stamattina sono come tornato indietro nel tempo: era il 1969, i primi 45 giri... Durante il periodo più sperimentale non suonavo più con lui ma ero comunque al suo fianco, mi parlava dei suoi progetti, che ho vissuto comunque insieme a lui. Prima di tutto tra noi c'era una grande amicizia. Era un fratello. La vita piano piano ti eleva, e lui sicuramente avrebbe avuto ancora tanto da regalare alle nuove generazioni"... 

«Se ne stanno andando i migliori e purtroppo io ho lavorato con ognuno di loro. Dopo Battisti, De André, Daniele, Dalla, ora ci lascia anche Franco», dice Alberto Radius, 79 anni, chitarrista, cantante e produttore discografico». «Lui era una persona generosa, splendida. Nel mio studio abbiamo registrato sei album, sette anni di lavoro intenso insieme. Era una persona splendida. Nella vita mi ha fatto tanti favori, mi è stato tanto di aiuto. Quello che facevo io per lui era portarlo in giro in macchina. Lui non aveva l'auto e quando registrava andavo a prenderlo, poi lo accompagnavo a mangiare dalla mamma. Alle tre andavo a riprenderlo e alle sei lo riaccompagnavo a casa. Sapete come è quando si è in  macchina... si fanno tante confidenze. Momenti che ricorderò sempre. L'ultima volta che l'ho visto non era quasi più con noi, non poteva parlare.Una persona che avrebbe potuto dare alla musica ancora tanto. Volevo scendere a Catania a trovarlo, ma non ho fatto in tempo. Ne parlavo giusto ieri, ma purtroppo...».

Nato a Jonia (Catania), il 23 marzo 1945, artista eclettico e geniale, Franco Battiato è stata una figura fondamentale di riferimento della musica italiana. Ha approfondito nella sua carriera gli stili musicali più diversi, anche combinandoli con grande creatività: dal beat degli anni Sessanta, per passare nei Settanta al rock progressivo e e all'avanguardia colta. Successivamente, è ritornato alla musica leggera come cantautore, con l'album di successo L'era del cinghiale bianco, che risentiva delle atmosfere new age. Amante della musica etnica, elettronica e lirica, ha attraversato una fase sperimentale in cui ha messo continuamente alla prova la sua profonda cultura dei suoni e dei ritmi. Si è cimentato anche nella pittura e nel cinema. Tra novembre 2012 e mrzo 2013 è stato assessore al turismo della Regione Sicilia, dichiarando di non volere però ricevere alcun compenso.

Tra i suoi pezzi di maggiore successo ricordiamo: L'era del cinghiale bianco (1979), Prospettiva Nevski (1980), Up Patriots to Arms (1980), Bandiera bianca (1981), Cuccurucucù (1981), Voglio vederti danzare (1982), Centro di gravità permanente (1982), E ti vengo a cercare (1988), La stagione dell'amore (1983), Alexander Platz (1989), Povera patria (1991), La cura (1996).

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