La verità, il coraggio di parlare di vita vera, la mancanza di ipocrisia. Non ha dubbi Aurora Ruffino, la giovane attrice 25enne, unica donna del gruppo di ragazzi di Braccialetti rossi, sul perché del successo tra gli adolescenti della fiction di Rai 1 che, infatti, dopo le
repliche torna con cinque puntate nuove da domenica 15 febbraio.
«Braccialetti rossi ha esercitato una funzione di “educazione alla malattia”. I giovani hanno visto che gli eroi di una fiction italiana possono essere anche dei ragazzi normali, malati, che devono affrontare grandi difficoltà e non personaggi invincibili o tronisti, idoli, modelli irraggiungibili. Qui, magari, l’eroe è il mio compagno di banco che è senza un arto o non ha più i capelli, perché sta facendo la chemio,
non è più un estraneo, un diverso, ma è diventato il leader della classe».
Insegna ad accettare il dolore?
«A pensare alla sofferenza come una parte integrante della vita, con la quale tutti, prima o poi, ci troviamo a fare i conti. Ci insegna a non scappare da questo dolore e ad affrontarlo, cercando di andare avanti. A chiedere aiuto e a vincere la tentazione di stare soli. Ci insegna a trasformare l’esperienza dolorosa in gioia e amore per la vita, come ha fatto Albert Espinosa (autore del libro autobiografico, edito da Salani, da cui è tratta la fiction, ndr)».
Nella finzione tu interpreti Cris, ragazza anoressica. Chi è Cris?
«Prima di iniziare a girare mi sono documentata molto. Ho parlato con medici e ragazze che hanno sofferto di questo disturbo. Poi ho fatto un lavoro, non tanto fisico (ho perso pochi chili), ma psicologico. Il diario di Cris, che si vede nella prima serie, è un diario che avevo tenuto io, tutti i giorni, in cui immaginavo una parte della sua vita, come se fosse lei a raccontarsi su quelle pagine. Ho ricreato così la sua infanzia, i suoi disagi, i momenti belli, le difficoltà con la famiglia e i problemi a scuola. Tutto per cercare di capire cosa l’avesse spinta
a compiere quella decisione terribile di privarsi del cibo. Cris è una ragazza che voleva diventare invisibile, per tornare visibile agli occhi degli altri».
Che esperienza è stata essere la più grande del gruppo?
«Dentro di me sono e sarò sempre un’eterna bambina, quindi non mi poteva andare meglio! Ci siamo divertiti tanto e ci vogliamo molto bene».
Nella finzione sei introversa, almeno all’inizio. E nella vita?
«Mi piace la comunicazione, relazionarmi con gli altri. È difficile diventare introversi quando si cresce con cinque fratelli! Io sono la quarta di sei, il dono più bello che la vita mi ha fatto. Cris è molto diversa da me, in tutto».
L’altro ruolo per cui sei conosciuta è Benedetta di "Questo nostro amore". Ci sarà la terza serie? Sveliamo un segreto? Sposerai Bernardo?
«Della terza serie non si sa niente. Bernardo? Anche se lo sapessi non ve lo direi (sorride), vi rovinerei la sorpresa!».
Aurora invece chi è? Cosa sogna?
«Sono una ragazza molto grata e fortunata. Amo la mia famiglia e ne sogno una tutta mia. Credo nei valori che mi sono stati insegnati, il rispetto, l’umiltà, la gioia, la speranza e l’unione. L’amore, la vicinanza, l’amicizia. Sogno di migliorarmi sempre. Di poter continuare a raccontare storie belle, importanti, che possano aiutare come Braccialetti rossi. Di diventare una donna coraggiosa, forte ma capace di mettersi in discussione e, soprattutto, di saper chiedere scusa».
Com’è nata la tua passione per questo mestiere?
«In realtà da bambina non ci pensavo, volevo diventare dietologa o professoressa. L’amore per la recitazione è nato dopo averla frequentata grazie a "La solitudine dei numeri primi". Solo qualche anno fa ho scoperto di aver scritto un tema, in seconda media,
dove dicevo: “Il mio sogno più grande è diventare attrice però, dato che non si avvererà mai, voglio diventare professoressa”. È stato un colpo al cuore ritrovarlo, non ricordavo di averlo desiderato o neanche di averlo pensato».
Il 15 febbraio torna Braccialetti rossi 2. Ci dai qualche anticipazione?
«Ritroviamo Cris come l’avevamo lasciata: guarita, felice e innamoratissima di Leo. Poi succederanno molte cose: personaggi nuovi, qualche crisi, nuove ambientazioni e tanto divertimento».
Amatissima dai coetanei, le chiediamo se è fidanzata. «Sì», sorride simpatica e asciutta, concedendosi, ma senza aggiungere altro...