Cara prof, sono la mamma di due gemelli che l’anno passato hanno iniziato la scuola superiore, uno in un istituto tecnico, l’altro al liceo scientifico. Essendo gemelli e avendo molto in comune sono riusciti entrambi alla fine dell’anno ad avere due debiti, oltretutto nelle stesse materie: matematica e inglese. Non un dramma, si direbbe, senonché il primo ha fatto i suoi esami di recupero a luglio mentre il secondo li ha dovuti sostenere a settembre, cioè poco prima del rientro a scuola. Per fortuna entrambi li hanno superati, ma non sto a dirle i problemi di un’estate per uno iniziata a metà luglio e per l’altro quasi mai partita, con un gran disagio per tutta la famiglia. Mi chiedo se non si dovrebbe/ potrebbe prevedere per tutti di far fare questi benedetti esami a luglio? Chi decide le date? CLARA
— Cara Clara, fa sorridere pensare a questi due fratelli gemelli che sono talmente legati da farsi “rimandare” nelle stesse materie e che, per fortuna anche se in tempi diversi, sono riusciti a superarli. Ma il sorriso ovviamente finisce qui. Capisco molto bene il disagio nel dover gestire una situazione in cui uno si è liberato presto dell’ansia legata al superamento del debito e ha avuto la possibilità di godere dei suoi giorni di vacanza, mentre l’altro, credo con gran nervosismo, si è trovato a dover studiare tutta l’estate. Purtroppo, non esiste una legge o un’ordinanza che dica con chiarezza quando far sostenere gli esami di recupero dei debiti.
La regola generale dice che vanno calendarizzati entro la fine dell’anno scolastico in corso, cioè il 31 agosto di ogni anno, e i risultati devono essere comunicati non oltre l’inizio delle lezioni del nuovo anno, quindi entro la prima metà di settembre. All’interno di questo lasso di tempo i singoli istituti possono decidere le date precise inserendole nel piano annuale delle attività che andrà poi approvato dal collegio docenti. Ovviamente la decisione vede posizioni diverse. Ci sono docenti e presidi che ritengono che un mese tra la fine delle scuole e l’inizio degli esami non sia sufficiente per dare il tempo di colmare le lacune e quindi proporranno gli esami a fino agosto. Invece, in linea con le disposizioni che hanno reintrodotto la formula ibrida dei vecchi esami di riparazione nel 2007, altri presidi e docenti ritengono sia più corretto, dopo aver valutato durante lo scrutinio a giugno che le lacune siano tali da poter essere superate, di fissare gli esami a luglio.
Per ottenere un risultato efficace evidentemente le materie non potranno essere più di due e ci dovranno essere corsi di recupero per quelle interessate in modo che al temine degli stessi si potrà far affrontare la prova di recupero con la sicurezza di non danneggiare gli studenti. Confesso di preferire questa seconda soluzione, ma non bisogna nascondersi che tutto questo comporta però per le scuole superiori molte problematicità in un periodo dell’anno, giugno, in cui molti docenti sono impegnati nelle maturità e le segreterie sono oberate da tutta la burocrazia tipica della chiusura dei corsi. Ci vuole quindi un corpo docente stabile, disposto a non andare in ferie prima della metà di luglio e un dirigente che non tema l’impopolarità facendo questa proposta.