CasaOz (realtà nata a Torino nel 2007 per stare accanto ai bambini che vivono la malattia, la disabilità, e alle loro famiglie) ha organizzato una proposta estiva per regalare ai suoi piccoli ospiti e amici la gioia della quotidianità che cura. Si chiama CampobaseOz e consiste in un percorso di oltre un mese rivolto a 140 bambini e ragazzi. Gioco, divertimento, gite al mare e in montagna, però anche incontro con altre culture e momenti di riflessione rendono questa esperienza un vero e proprio cammino formativo. Il nome del progetto è una metafora che si ricollega all’alpinismo: nella sua accezione originaria, infatti, il campo base è quel luogo, al riparo di valanghe e intemperie, in cui vengono allestite le tende usate come punto di partenza e di appoggio per la scalata. Ed è proprio questo che CasaOz vuole offrire ai suoi giovani amici, bambini e ragazzi provati nel fisico e nella mente: uno spazio in cui raccogliere le energie, respirare, condividere con gli altri il proprio vissuto e trovare la forza per affrontare le sfide imminenti.
A proposito di sfide, val la pena ricordare che la prima edizione del CampobaseOz è nata mentre quasi tutto il mondo era fermo a causa della pandemia, nel 2020, «un anno che ha segnato tutti noi» ricorda la presidente di CasaOz, Enrica Baricco. Ora, a due anni di distanza, è tempo di riappropriarsi della normalità. E l’esperienza si amplia: «Rispetto alle scorse edizioni infatti ospiteremo più ragazzi ogni giorno a CasaOz (in totale +60% di presenze), per poter arricchire la quotidianità che cura con nuove esperienze e scoperte» aggiunge la Presidente.
Di giorno in giorno, i protagonisti di Campobase imparano, attraverso il gioco e il confronto, qualcosa su di sé e sul mondo circostante. Il lunedì, ad esempio, è la giornata dedicata alla scoperta delle culture (Italia, Marocco, Perù, Giappone, ma anche la martoriata Ucraina), grazie alla presenza a CasaOz di ospiti (scrittori, musicisti, disegnatori, artisti) provenienti da quei Paesi. Il venerdì è il giorno dell’ambiente, con passeggiate lungo il Po, cura dell’orto e altre attività orientate alla conoscenza e alla salvaguardia della natura, mentre negli altri giorni c’è posto per la conoscenza di sé, lo sport, le escursioni al mare o ad alta quota.
A simboleggiare questo percorso di crescita e di inclusione (di cui ognuno è un tassello fondamentale) i bambini e i ragazzi compongono, settimana dopo settimana, un mosaico multicolore fatto di tessere personalizzate da ogni partecipante. Tre i gruppi presenti, formati in base alle fasce d’età: elementari, medie, superiori. C’è poi un gruppo di giovanissimi reporter impegnati a raccontare le attività, con foto e riprese per il “TgOz”. Il CampobaseOz è reso possibile grazie al lavoro di tutto lo staff di CasaOz, al supporto dei volontari e al sostegno di Anghingò Onlus e delle aziende Gelati Pepino 1884 e Eataly.