Mercoledì 9 giugno 2021 alle ore 16.00 presso la Sala prof. Marco Biagi all’interno del Complesso del Baraccano in via Santo Stefano 119 a Bologna, le Acli Provinciali di Bologna e l’Associazione Culturale Internazionale «Eugenio Corti» propongono un evento dedicato allo scrittore brianteo Eugenio Corti dal titolo "Eugenio Corti, scrittore di pace", nell’anno del centenario della sua nascita e nel giorno in cui 79 anni fa partì per la campagna di Russia.
Un’esperienza decisiva per lo scrittore, durante la quale maturò la propria vocazione letteraria. Le immagini che vide e le storie che incontrò durante la gelida ritirata si riverseranno nelle pagine dei suoi capolavori, in particolare nel romanzo Il cavallo rosso.
Intervengono Alessandro Rivali, editor delle Edizioni Ares, Chiara Pazzaglia, giornalista e presidente delle Acli Provinciali di Bologna e Giuseppe Ghini, professore ordinario di Slavistica presso l’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo.
Per partecipare è obbligatorio iscriversi compilando il modulo all’indirizzo https://bit.ly/cortibologna. I posti in sala sono limitati, tutti gli iscritti riceveranno il link per seguire l’evento in diretta streaming.
È recente la pubblicazione del libro Ciascuno è incalzato dalla sua Provvidenza. Diari di guerra e di pace 1940- 1949 (Edizioni Ares) la raccolta dei diari inediti dell’autore che contengono gli snodi cruciali della sua vita: la vocazione di scrittore, la partenza per il fronte russo, la tragica ritirata, l’8 settembre, la guerra contro i Tedeschi sul Fronte adriatico, la pubblicazione del diario di guerra I più non ritornano, l’incontro con la moglie Vanda.
Lo scrittore Eugenio Corti (Besana in Brianza, 21 gennaio 1921 - 4 febbraio 2014) è noto soprattutto per il romanzo Il cavallo rosso, pubblicato dalle Edizioni Ares di Milano nel maggio del 1983 e giunto alla 34ma edizione italiana. Tradotto in otto lingue (francese, spagnolo, inglese, romeno, lituano, giapponese, olandese e serbo) è un longseller che in Italia e all'estero ha riscosso notevole successo. Tra gli scritti di Corti si ricordano anche il diario di guerra I più non ritornano (1947) drammatico resoconto della ritirata di Russia durante la Seconda Guerra Mondiale alla quale l'autore ha partecipato come sottotenente d'artiglieria; il romanzo Gli ultimi soldati del re (1994) sulla guerra di liberazione dell'Italia; i racconti per immagini La terra dell'Indio (1998), L'isola del paradiso (2000) e Catone l'antico (2005), e la tragedia teatrale Processo e morte di Stalin, rappresentata per la prima volta il 3 aprile 1962 presso il Teatro della Cometa di Roma dalla Compagnia Stabile di Diego Fabbri.
Nella riflessione che accompagna l’opera teatrale e nel saggio Il fumo nel tempio (1995), Eugenio Corti conduce una profonda e lucida analisi sugli avvenimenti epocali del secondo Novecento, da lui vissuti in prima persona, con grande capacità di indagine storica ed attenzione agli sviluppi della società, incoraggiando il recupero dei valori umani e spirituali venuti meno in seguito alle guerre e all'affermarsi del pensiero ideologico.
Negli ultimi anni è iniziata la pubblicazione postuma dei suoi epistolari: nel 2015, a cura di Alessandro Rivali, sono state pubblicate le lettere dello scrittore dal fronte russo raccolte nel volume «Io ritornerò». Lettere dalla Russia (1942-1943), mentre nel dicembre 2017 è uscito Il ricordo diventa poesia. Dai Diari, 1940-1948, che contiene pagine inedite tratte dai Diari dello scrittore curate da Vanda Di Marsciano, moglie dell'autore, e dal giornalista Giovanni Santambrogio. Nel 2019, a cura di Vanda Di Marsciano, è stato pubblicato il volume Voglio il tuo amore. Lettere a Vanda 1947-1951, che raccoglie le lettere tra Eugenio Corti e la giovane studentessa di lettere Vanda di Marsciano, che sarebbe poi diventata sua moglie.
Negli anni all'autore sono stati conferiti vari riconoscimenti, tra cui il Premio Internazionale Medaglia d'Oro al merito della Cultura Cattolica nel 2000, l'Ambrogino d'oro dal Comune di Milano nel 2007, il Premio Isimbardi dalla Provincia di Milano nel 2009 e il Premio "La Lombardia per il Lavoro" assegnato per meriti culturali dalla Regione Lombardia nel 2010