Uno dei parner strategici del Centro Televisivo Vaticano è Eutelsat, un operatore satellitare leader al mondo, con capacità di copertura in Europa, Africa, Medio Oriente, Asia e America, che ha lanciato il primo satellite nel 1983, che trasmette dallo spazio 5.200 canali televisivi (oltre 500 in Alta Definizione) e 1.100 stazioni radio. Dà lavoro a oltre 1.000 dipendenti qualificati di 32 Paesi. Un'azienda quotata alla Borsa Euronext di Parigi e che nell'anno fiscale 2012- 2103 ha avuto un fatturato consolidato di 1.284 milioni di euro.
Al Forum Digitale di Lucca ka mostrato per la prima volta al pubblico italiano una demo del suo nuovo canale in Ultra Alta Definizione lanciato nei giorni scorsi sul satellite Hot Bird (quello che serve l'Europa). Nel proprio stand a Palazzo Ducale Eutelsat ha anche presentato un docufilm di 50 minuti in Ultra HD dal titolo "Roma, Napoli, Venezia... in un crescendo rossiniano", prodotto insieme con la Rai Strategie Tecnologiche, che racconta il viaggio del musicista pesarese Gioacchino Rossini in queste tre città italiane, con attore protagonista Elio delle Storie Tese e diretto da Lina Wertmuller. «A Lucca Eutelsat ha confermato di essere pronta per la Tv del futuro», spiega Renato Giacomo Farina, amministratore delegato dell'azienda. «I nostri satelliti costituiscono l'infrastruttura naturale pwer lo sviluppo della Tv Ultra HD lla massima qualità, per le trasmissioni in diretta streaming sul Web e, nel breve termine, per supportare i produttori di contenuti televisivi nell'espansione dell'offerta in Alta Definizione».
L'amministratiore delegato di Eutelsat, Renato Giacomo Farina.
Come nascono i vostri satelliti?
Prima bisogna progettare il satellite. E per fare questo bisogna prima
definire quali sono le aree di copertura terrestre che si intendono
raggiungere, Europa, Asia, Africa, quale parte dell'Africa, eccetera,
definendo di conseguenza le varie frequenze. Poi parte la costruzione
vera e propria del satellite, in aziende specializzate per esempio in
Francia o negli Stati Uniti, in laboratori assolutamente asettici,
protetti, perché anche un pulviscolo può creare problemi nel
funzionamento.
E una volta che sono stati costruiti, come sono mandati in orbita i satelliti?
Vengono trasportati in una delle varie basi di lancio: noi le
utilizziamo un po' tutte, in Russia, nel Kazakistan, nella Guyana, in
Cina. Il satellite viene messo in testa a una serie di razzi che servono
per il lancio, programmato in base alle disponibilità di tempo, di
vento, delle condizione meteo.
Che cosa accade quando l'ultimo razzo libera nello spazio il vostro satellite?
Viene preso in gestione da una serie di centri di controllo, che lo
portano nella posizione orbitale decisa in precedenza, a 36 mila
chilometri dalla Terra. A questo punto si aprono i pannelli solari del
satellite in modo che lui si possa alimentare con l'energia del Sole.
Poi iniziano le operazioni di settaggio e di puntamento verso le varie
zone terrestri di copertura. E infine iniziano i test per trasmettere e
rendere operativo il satellite.
Quanto dura tutta questa attività, dalla data di lancio all'operatività?
Circa un mese.
Quanto costa in media uno dei nove satelliti che hanno trasmesso in tutto il Pianeta la Canonizzazione dei due Papi?
L'investimento complessivo per ogni satellite è di circa 250 milioni di euro. Inclusi costi di lancio.
Quanti satelliti ha Eutelsat in orbita al momento?
Ne abbiamo 36, l'ultimo è stato lanciano neppure una settimana fa, e di
questi 9 sono quelli che hanno coperto l'ebento della Canonizzazione dei
due Papi lo scorso 27 aprile. Altri 5 satelliti saranno lanciati nel
2015 e uno nel 2016 per coprire Europa, Americhe , Africa subsahariana e
America Latina.
Perché proprio nove satelliti per coprire l'evento dei due Papi?
Perché ogni satellite ha caratteristiche particolari per coprire un'area
geografica in diverse posizioni orbitali: insomma per l'Africa un tipo
di satelliti, per l'Asia un altro, per le Americhe un altro ancora,
l'Hot Bird per l'Europa, eccetera. Non solo: ne sono serviti 9 non
soltanto per la copertura di un evento di dimensioni veramente globali,
ma perché abbiamo voluto fare la trasmissione in 3D nelle sale
cinematografiche, in circa 1.000 cinema nel mondo, e dunque abbiamo
dovuto usare ancora un altro tipo di satellite, l'Eutelsat 8, che ha un
tipo di copertura e di servizio diverso. Insomma, il 27 aprile scorso,
per la canonizzazione di Papa Giovanni XXIII e di Papa Giovanni Paolo
II, abbiamo avvolto letteralemente il Pianeta con segnali HD e 3D
provenienti da Piazza San Pietro.