Caro Direttore, l’esperienza del percorso di riconciliazione tra ex terroristi e familiari delle vittime, di cui anche il suo giornale ha dato conto nel numero in edicola, è molto toccante. Si tratta di un percorso di fede
e di rinascita che ripropone una delle esperienze più belle dell’animo umano e rivelatrice della forza di redenzione della Grazia. È il miracolo del perdono a cui noi assistiamo, da quaggiù, con vera gioia.
Come Lei sa, la Commissione che mi onoro di presiedere indaga da circa un anno sul sequestro e la morte di Aldo Moro e degli agenti della sua scorta. Dopo 37 anni le ombre che ancora gravano sulla tragedia del 16 marzo 1978 non possono essere archiviate né consegnate al ricordo e al dolore dei familiari delle vittime, e del Paese: l’Italia ha il dovere di provare a fare luce, di voltare pagina senza paura del proprio passato, trovando la forza nella condivisione e nella speranza del futuro, proprio come ci insegna quell’esperienza umile ma fortissima degli incontri tra ex terroristi e vittime.
A mio parere, se venisse illuminato da nuove parole di verità, quel cammino di condivisione e di preghiera potrebbe essere germe di una profondissima rinascita. Come diceva Aldo Moro, infatti, la verità ci rende liberi. Essa può davvero consegnare alle famiglie delle vittime, agli ex terroristi,
a tutto il Paese, e in particolare alle nuove generazioni,
la completa stagione del perdono.
Lavorando ogni giorno sappiamo che oltre la verità giudiziaria c’è qualcosa di più: di fatto un vuoto che potrebbe essere colmato solo da chi ha vissuto quei momenti.
Ci stiamo concentrando su questo fine, senza inseguire complotti o dietrologie, ma colmando le zone d’ombra, tangibili e indiscusse nelle nostre ricostruzioni. Mi rivolgo a quei lontani protagonisti, ex terroristi oggi impegnati in quel percorso di riconciliazione: trovate il coraggio di parlare e di illuminare ciò che è oscuro, non c’è in noi sentimento di vendetta o ricerca di punizione ma solo l’amore di verità. Così il perdono e la condivisione saranno profondi e completi, così uscirete voi dal tunnel dei rimorsi e del dolore, così il Paese troverà la forza e la serenità per guardare avanti.
on. Giuseppe Fioroni
Presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul sequestro di Aldo Moro e l’eccidio di via Fani
Risposta all'onorevole Giuseppe Fioroni:
Siamo contenti che abbia colto la bellezza di questo percorso che i partecipanti, attentissimi alle parole, chiamano di “ricomposizione”. Una esperienza di giustizia riparativa, più che percorso di fede, che mette allo stesso tavolo vittime ed ex sul modello che fu già, in Sudafrica, della "Commissione verità e riconciliazione”. Sarebbe auspicabile che altre voci si aggiungessero a quelle che già hanno più volte parlato e che anche lei ha risentito nella sua commissione. Per far luce ancora di più su quegli anni ci auguriamo, però che, più che gli ex brigatisti, comincino a parlare coloro che, nello Stato, hanno avuto ruoli e incarichi e che siano resi accessibili gli archivi che ancora trattengono qualche segreto. a.v.