Ezio Bosso è uno dei più popolari musicisti italiani nel mondo, amatissimo da un pubblico sterminato. Solista, compositore eclettico (dalla musica da camera a quella per balletti, fino alle colonne sonore per Salvatores), direttore d’orchestra,
Bosso è stato applaudito ovunque. Nel 2011 ha scoperto di essere affetto da una malattia neuro-degenerativa progressiva. Ma la musica e la sua forza d’animo sono state più forti. Nel 2016 è tornato sul podio di grandi orchestre e teatri. Ora per “la sua innata vocazione di divulgatore, e per la sua fede nel bello che può migliorare la vita di chiunque”, Alessandra Abbado gli ha chiesto di diventare Ambasciatore e Testimone internazionale dell’Associazione Mozart14, erede dell’impegno sociale di suo padre Claudio Abbado.
Cosa è Mozart14?
“E’ un’Associazione di Promozione sociale” - spiega la figlia del grande maestro - che organizza importanti iniziative volute da Claudio (così chiama il papà, ndr) all’epoca dello sviluppo dell’orchestra Mozart: come il progetto Tamino che aiuta con la musicoterapia i piccoli pazienti del Policlinico Sant' Orsola-Malpighi di Bologna, o il coro di uomini e donne Papageno nella Casa Circondariale Dozza di Bologna. Di nuovo c’è il progetto Leporello con i ragazzi reclusi nel carcere minorile del Pratello di Bologna e il Coro Cherubino che accoglie bambini e adolescenti, anche disabili”. E’ anche una battaglia civile la vostra: “Sì. E finalmente qualche cosa si sta muovendo per esempio nel riconoscimento della musicoterapia come vera pratica clinica. I benefici della musicoterapia del resto sono dimostrati dagli scienziati da decenni ed a breve presenteremo gli esiti di una ulteriore ricerca. Stiamo anche accordandoci con alcuni reparti di ospedali di Torino e Palermo per praticarla. Così come stiamo organizzando dei cori di mamme che si radunano spontaneamente dopo aver constatato quanto bene faccia la musica ai loro bimbi prima e subito dopo la nascita”.
Chi vi sostiene?
“Purtroppo Mozart14 difficilmente interessa agli sponsor: non fa eventi. Anche se nei prossimi giorni avremo un fitto programma di impegni: il più importante sarà sabato 17 giugno con un concerto aperto alla città del Coro Papageno al carcere della Dozza (segreteria@mozart14.com per le prenotazioni entro il 25 maggio). La nostra Associazione per fortuna è ora riconosciuta per cui può essere oggetto della destinazione del 5 per mille”. (Il codice fiscale è: 03331141204).
E come è nato il sodalizio con Ezio Bosso?
“Ezio è per me uno dei tanti fratelli che la musica mi ha regalato. Prima di diventare un eccellente direttore lavorava con la European Chamber Orchestra creata da mio padre. E per Claudio tutti i musicisti erano come figli e quindi come miei fratelli. Dopo la malattia che gli ha cambiato la vita Ezio e mio padre si sono ritrovati. Ed insieme hanno combattuto le loro battaglie per rinascere (Abbado aveva sconfitto il cancro, grazie alla musica, ndr). Si era creata una grande affinità fra i due. Ed ora io l’ho ritrovato. Lui darà visibilità alla Mozart14, ne parlerà a tutti”.
Bosso sarà anche uno degli animatore di Trame Sonore (31 maggio – 4 giugno) a Mantova: 180 eventi (di mezz’ora massimo), 400 musicisti, compresi tantissimi incontri dedicati a bambini e famiglie (www.mantovachamber.com). Bosso salirà sul podio dell’Orchestra da Camera di Mantova l’1 giugno e dialogherà col pianista Luca Ciammarughi e col pubblico il mattino del 2. A Trame sonore debutterà anche la Simon Bolivar Sinfonietta, un’orchestra di giovani formata da elementi provenienti dal grande Sistema di orchestre del Venezuela attivi in tutta Europa e decisi ad intraprendere nuovi progetti di divulgazione.