Il pianista di Francesco Libetta sta tenendo vivo il ricordo e l’eredità musicale di Ezio Bosso. Dopo il progetto discografico Lighting Bosso – From Bosso to Libetta’s transcriptions parte da Santa Cecilia a Roma la tournée che porterà a nuova vita in tutt’Italia le più celebri composizioni pianistiche del compositore scomparso nel 2020 e le nuove trascrizioni dai suoi testi sinfonici.
La prima data del tour è il 28 maggio in uno dei luoghi più simbolici per la storia di Ezio Bosso, l’amatissima Accademia Nazionale di Santa Cecilia, ma anche passaggio irrinunciabile per tutta la musica cameristica e sinfonica italiana. Libetta ha scelto per questa occasione veramente speciale un pianoforte unico, mai ascoltato dal pubblico romano: il Borgato grand prix 333, oggi il pianoforte gran coda più grande al mondo, vanto dell’eccellenza artigianale italiana, le cui sonorità senza alcun paragone con altri strumenti esistenti, renderanno il concerto ancora più interessante sia per i tanti fan di Bosso sia per gli appassionati di pianismo. Per tre volte in passato Libetta ha già affrontato questo enorme strumento e ne ha dominato con sensibilità e garbo senza pari i potenziali pericoli su repertori di grande complessità come Rachmaninov e Godowsky. L’attesa per gli esiti su un impaginato che spazia da Bosso a Bach, Scarlatti o Chopin o Beethoven non può dunque che essere altissima ed impreziosire la data romana per tutti gli appassionati di pianoforte, al di là dell’affetto per Bosso.
Le esibizioni si rifanno alla filosofica artistica di entrambi i pianisti, su molti aspetti allineati in perfetta, spontanea e casuale corrispondenza: la totale assenza di routine, la concezione dell’evento musicale come accadimento unico e irripetibile, lontano dal concetto commerciale di ‘tournée’. Ogni concerto infatti avrà un impaginato diverso che, pur mantenendo l’idea di iniziale di Francesco Libetta, cioè il costante dialogo tra la musica di Bosso e i grandi del passato, presenterà ogni volta diverse ed originali combinazioni, trasformando così ogni singolo concerto in un’ulteriore occasione di approfondimento, scoperta e ricerca di colori, suggestioni, idee ed anticipando i futuri esiti discografici di questo viaggio musicale, cangiante e mutevole come luci impressionistiche, come la natura in costante mutazione e da sempre prima fonte d’ispirazione di Bosso.Un altro elemento che sbriciolerà l’idea meccanica e routinaria di tournée ripetitiva e confezionata per scopi commerciali vedrà protagonista un’altra ossessione comune al Bosso compositore e performer e a Francesco Libetta, libero pensatore in musica: la ricerca del suono perfetto ad ogni singola occasione e quindi il costante lavoro sulla scelta dello strumento in relazione alla sala. Entrambi appassionati cultori della tradizione artigianale italiana, minuziosi conoscitori dello strumento in costante dialogo con costruttori, restauratori e accordatori, con Ezio Bosso, Steinway Artist, che aveva una vera venerazione per il mito dimenticato di Cesare Augusto Tallone, e che bene si sposa con il Libetta collezionista di pianoforti, clavicordi, devoto agli strumenti antichi e desueti.
Il tour proseguirà fino all’autunno attraversando tutto il paese, con gran chiusa a Milano ad ottobre al Conservatorio Giuseppe Verdi
Chi era Ezio Bosso
Il pubblico, anche quello meno appassionato alla musica classica, ricorda Ezio Bosso per la sua straordinaria vicenda umana, in quanto malgrado fosse affetto da una malattia neurodegenerativa, che gli aveva reso sempre più difficili i movimenti del corpo e alterato la capacità di parlare, fino al 2019 aveva continuato a suonare, fermandosi solo quando la malattia aveva compromesso l'uso delle mani.
Nato a Torino il 13 settembre 1971, si era diplomato al Conservatorio e aveva cominciato al sua carriera pianistica. Fondatore e direttore di orchestre ed ensembles, Sony Classical International Artist, Steinway Artist, Bosso è stato Testimone e Ambasciatore internazionale dell’Associazione Mozart14, eredità ufficiale dei principi sociali e educativi di Claudio Abbado a conferma del suo impegno didattico e sociale, che si è sviluppato nell’intensa attività di divulgazione con la rivoluzionaria apertura di tutte le prove - primo direttore a farlo - e con le sue lezioni aperte a tutti. È stato protagonista sul podio dell’evento Grazie Claudio per i 5 anni dalla scomparsa di Abbado, guidando una compagine internazionale di grandi musicisti abbadiani e con il programma di Rai3 Che Storia è la Musica ha rivoluzionato la divulgazione musicale in TV ideando un nuovo format che ha subito ottenuti ampissimi consensi. Il suo concerto di debutto all’Arena di Verona con Carmina Burana ha segnato il record di presenze per la sinfonica della Fondazione ed è stato testimone della Festa Europea Della Musica, ha diretto l’Orchestra del Teatro La Fenice e Comunale di Bologna, di cui è stato Direttore Principale Ospite e che ha trionfalmente condotto in Piazza Maggiore davanti ad oltre 10.000 persone per l’Opening Act del G7 Ambiente, concerto premiato ai Live Award di Lisbona come miglior evento musicale europeo dell’anno; inoltre ha diretto la Georgian State Opera, Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia per due anni consecutivi, Orchestra del Teatro San Carlo, Sinfonica Siciliana, Orchestra da Camera di Mantova, Orchestra da Camera Lituana, Filarmonica Toscanini, Teatro Verdi di Salerno, Orchestra Giovanile Italiana di Fiesole, Orchestra del Regio di Torino. Compositore pluripremiato ed eseguito in tutto il mondo con musica da camera, sinfonica, balletto, composizioni per il teatro e il cinema, Ezio Bosso è tuttora tra i best sellers discografici europei nel segmento classico.
È deceduto il 14 maggio 2020, all'età di 48 anni, a causa della recidiva del cancro al cervello da cui era affetto dal 2011.[