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martedì 30 maggio 2023
 
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Faccine sorridenti al posto dei voti

14/02/2020  E' l'iniziativa in fase sperimentale di una scuola primaria di Modena, che ha consegnato un questionario di autovalutazione per bambini e genitori in cui scegliere fra tre emoticon. Rodari avrebbe approvato e gli rendiamo omaggio scrivendo una filastrocca piena di... sorrisi

Emoticon al posto dei voti. L’iniziativa di una scuola primaria di Modena ha suscitato un grande scalpore. In via sperimentale in due classi prime della Gianni Rodari a fianco della tradizionale pagella è stato consegnato ai bambini e ai loro genitori un questionario di autovalutazione. Per le prime abilità acquisite dai bambini come «so scrivere le lettere?», «So scrivere le parole?». «So scrivere i numeri da 1 a 10?»; oppure: «Mi piace ascoltare storie?», «mi piace leggere?» ci sono tre «faccine» che corrispondono ad altrettanti gradi di valutazione: faccina perplessa, faccina neutra, faccina felice (da notare che non c’è nessuna faccina triste).  I voti rimangono, anche perché sono previsti dalla legge, la pagella è un documento ufficiale ministeriale, ma l’affiancamento delle emoticon è un tentativo di umanizzare il giudizio, di ricorrere a un linguaggio meno freddo come un numero, ti avvicinarsi alla sensibilità dei bambini, e di non etichettare un insuccesso ma aiutare una autovalutazione che proprio perché fatta in modo autonomo e individuale può essere un primo passo per stimolare la voglia di superare un eventuale difficoltà. D’altronde mentre tutto intorno al bambino la società evolve, subendo autentiche rivoluzioni sul paino della tecnologia, della comunicazione, i voti da 1 a 10 rimangono gli stessi da secoli, e poco importa se in alcuni periodi storici sono stati sostituti da un giudizio, per poi ripristinare i voti. L’operazione del preside della Rodari di Modena Daniele Barca, come lui stesso ha dichiarato al Corriere della sera, «ha come obiettivo la capacità dell’alunno di autovalutarsi. Per farlo dovevamo fare in modo che genitori e figli si mettessero attorno al tavolo e parlare di come va la scuola rispondendo a delle semplici domande».  Alla fine dell’anno trarranno le conclusioni di questo esperimento per valutare se estenderlo anche alle altre classi. In verità, pur avendo conquistato le pagine di tutti i giornali, non si tratta di un’assoluta novità: esperimenti in tal senso sono già stati effettuati in altre scuole italiana, come per esempio nella primaria di porto Sant’Elpidio già qualche anno fa.  Sicuramente il grande Gianni Rodari, di cui quest’anno si celebra il centenario della nascita, avrebbe approvato, salutando la novità a misura di bambino con una delle sue filastrocche. Per rendergli omaggio, ne abbiamo scritta una noi, immaginando una pagella ideale di fine anno piena di faccine sorridenti: 
Un sorriso per le matite consumate.
Un sorriso per le gomme sbriciolate.
Un sorriso per le righe e i quadretti.
Un sorriso anche se non siam perfetti
Un sorriso per i colori sul foglio bianco.
Un sorriso per quando ti sentivi stanco.
Un sorriso per l’amore per le storie.
Un sorriso per le lacrime e le gioie.
Un sorriso per il lavoro di un anno.
Sei stato bravo e anche mamma
    e  papà ora lo sanno  

 
 
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