Gigi De Palo
Si chiamano "Dialoghi delle buone pratiche" alle Settimane sociali di Trieste 2024 e sono tavole rotonde sulle grandi questioni della nostra società. Fra queste la famiglia. "Famiglia e genitorialità:alleanze per un'Italia equa e aperta alla vita" è stato il titolo del dibattito che ha visto confrontarsi nel pomeriggio del 4 luglio alcune realtà familiari del nostro territorio per cercare insieme nuove vie per rendere il soggetto famiglia sempre più al centro del dibattito pubblico su temi centrali come la natalità. Quattro i testimoni della bellezza della vita familiare.
Alberto Albertini, del Centro di formazione Betania, ha spiegato come questa realtà familiare, nata all'inizio degli anni 2000 per fare formazione alle coppie in difficoltà, si sia sviluppata sull'esperienza dei coniugi Gentili che negli anni hanno sviluppato i "percorsi di Betania", che uniscono psicanalisi e Parola di Dio. Uno strumento di lavoro nelle parole di Albertini che prevede 4 tappe in cui le singole coppie lavorano insieme su alcuni temi guidati: complici nel bene, i nostri figli ci guardano, rinnamorarsi dopo una crisi, moglie regista e marito protagonista.
Marco Marseglia, presidente del Forum delle famiglie del Veneto, ha raccontato l'attività del Forum, diffuso in tutte le regioni d'Italia, che vede protagoniste circa 580 associazioni territoriali, ognuna con un carisma specifico. Un mosaico di esperienze che, unite, si arricchiscono a vicenda. Una struttura a grappolo che ha l'obiettivo di portare nella società i valori della famiglia, sia nel rapporto con le istituzioni sia nei rapporti intrafamiliari. Un patrimonio di esperienze che, unite nell'associazionismo, conferisce grande competenza quando ci si siede sui tavoli dove si prendono le decisioni politiche. Lo scopo, dunque, è di sensibilizzare le istituzioni sul valore della famiglia, una realtà di cui tanto si parla ma, spesso, poco si conosce.
Luana De Martin, membro della comunità Bethesda di Padova ha raccontato l'esperienza di 4 famiglie che sentivano il bisogno di condividere cristianemente i propri valori e che hanno deciso di acquistare insieme un immobile, dove vivono la loro esperienza comunitaria e cristiana, impegnati nell'educazione dei figli e nell'attività della parrocchia. Nella loro "Casa della misericordia", come l'hanno chiamata, 5 sono i pilastri su cui fondano la loro esiostenza: la misericordia, l'ascolto della Parola, il servizio alla chiesa locale e la fraternità tra famiglie. Un modo vincente per superare la solitudine che caratterizzava prima la loro esistenza.
Per Fondazione per la natalità ha parlato Gigi De Palo, già presidente del Forum delle famiglie. Lo scopo della sua iniziativa è stato di mettere al centro del dibattito pubblico la natalità attraverso un evento annuale, destinato a fare opinione e, soprattutto, per cercare di creare i presupposti per politiche innovative su questo centrale e decisivo tema. Un tema di libertà: oggi non è libero di fare figli chi vuole fare figli.
Il confronto tra i protagonisti ha considerato la fatica, nell'attivare e alimentare l'associazionismo familiare, di aggiungere impegni a impegni in una vita già molto piena. Più che aggiungere bisogna togliere. La conclusione è che per creare davvero un movimento più che l'organizzazione conta l'amicizia che si crea tra i protagonisti, la voglia di stare insieme, di spendere del tempo in una condivisione che metta al centro la persona, il desiderio di gratuità. Bisogna diventare amici, ha sottolineato più volte Di Palo, perchè solo così si crea la rete. Bisogna creare occasioni in cui le diverse realtà si conoscono e si frequentano senza voler raggiungere per forza risultati immediati. Solo così si vincono i mali di questo tempo: l'indifferenza, l'individualismo, l'isolamento, la politica "urlata", la visione manichea della chiesa, le polarizzazioni, le solitudini.
In sintesi, è possibile una nuova narrazione sociale solo essendo uniti. E, si sa, la forza dela Chiesa è ancora la sua capacità di aggregazione. Una forma di ricevere e restituire il dono.