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sabato 14 settembre 2024
 
Cei
 

Duro atto d'accusa di mons. Galantino: «Famiglia, la cenerentola della politica»

28/09/2017  Il segretario dei vescovi italiani: «Continuo a chiedere che alla famiglia fatta di padre, madre e figli venga data almeno la stessa attenzione, la stessa caparbietà che si è posta per affrontare altri tipi di convivenze»

Troppi soldi per le spese militari e pochi per le famiglie italiane. Una frenata sullo ius soli e su più eque politiche fiscali per la famiglia e invece un’accelerata sulle unioni gay. Mons. Nunzio Galantino, segretario generale dei vescovi italiani, incontra i giornalisti al termine del primo consiglio permanente presieduto dal nuovo presidente il cardinale di Perugia Gualtiero Bassetti. E proprio nel giorno in cui inizia la Conferenza nazionale sulla famiglia critica pesantemente le scelte del Parlamento e del Governo: “Continuo a chiedere che alla famiglia fatta di padre, madre e figli venga data almeno la stessa attenzione, la stessa caparbietà che si è posta per affrontare altri tipi di convivenza”.

Sulla Conferenza in corso da questa mattina osserva: “Se nella Conferenza mena il can per l’aia, non fa un dispetto alla Chiesa, alla Cei o a papa Francesco, ma fa un dispetto alla nazione, alla società, ritornando a un’attenzione fin troppo flebile, fin troppo debole al tema della famiglia”. Poi ancora più severo: “Ho sentito dire che non ci sono soldi sufficienti. E io dico, peccato che non ci siano mai soldi per ciò che rappresenta le basi della società". Galantino ha anche sottolineato che “se le famiglie fossero più serene da un punto di vista dell'attenzione loro riservata, anche temi come lo ius soli sarebbero meglio accettati. In Italia, da questo punto di vista si sta armando una miscela esplosiva”. Stesso ragionamento e stesso rimprovero alla politica sullo ius soli: “Si è accelerato sui diritti delle persone dello stesso sesso, non si è voluto farlo su quelli degli italiani mantenuti senza cittadinanza”.

Sullo ius soli, ha osservato il Segretario della Cei “a livello politico si sono scaricate tante tensioni, tensioni riservate al tema degli immigrati, come pure tutto quello che è legato al terrorismo”. Invece  “l’approvazione dello ius soli contribuirebbe a ridurre il popolo dei senza patria: ma non per un atto di bontà, o di buonismo, bensì a precise condizioni, che sono la conoscenza della lingua, la memoria storica, e altro”. Mons. Galantino ha sottolineato che il testo è stato già approvato alla Camera anche da “gente che oggi dice di non volerne sapere”. Stesso ragionamento sulle spese militari: “Io magari spenderei meno soldi per gli armamenti e comincerei a badare un po’ di più al tema della famiglia”. Galantino ne ha parlato in riferimento alla polemica nata in seguito alla proclamazione di Papa Giovanni a patrono dell’esercito, confermando che “la Cei non è stata assolutamente coinvolta nella decisione”.

Tuttavia ha aggiunto che, nonostante la contrarietà di molti vescovi e la petizione in corso da parte di Pax Christi, “non penso che la raccolta di firme di chi è contrario possa portare indietro l’orologio”: “Basta anche leggere la questione in termini positivi. Queste donne e uomini dell'Esercito che sono in giro per il mondo, che stanno per le nostre strade e che svolgono un servizio così importante, e per i quali c'è il massimo apprezzamento, hanno pur diritto di pregare Giovanni XXIII come loro santo. Abbiamo dato il protettore o la protettrice agli schermidori, lo diamo ai pescatori, lo diamo ai macellai, non capisco perché chi veste una divisa deve essere criminalizzato”.

Ultimo argomento affrontato dal Consiglio permanente della Cei è stato quello della prevenzione e formazione contro gli abusi sessuali sui minori: Galantino ha annunciato che la Cei ha istituito un gruppo di lavoro multidisciplinare, di cui ancora non si conosce il nome dei membri, ma sarà guidato da mons. Lorenzo Ghizzoni, vescovo di Ravenna, che sarà anche il referente della Cei per la Pontificia Commissione per la tutela dei minori.

 

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