Da Sinistra: De Francovich, Popolizio e Gifuni. In alto: la locandina dello spettacolo.
L’ immagine degli impiegati
della Lehman Brothers,
che il 15 settembre del
2008 portano via le loro
cose negli scatoloni, non
documentò solo il fallimento
di una delle più grandi banche
del mondo, con tutte le ripercussioni
che conosciamo sull’economia globale,
ma la fine di un’epoca.
Un’immagine
emblematica, epica, addirittura mitologica,
sul cui significato indaga Lehman
Trilogy, la nuova produzione del
Piccolo con la regia di Luca Ronconi,
tratta dal testo di Stefano Massini,
edito da Einaudi. Quasi cinque ore (fruibili
anche in due serate diverse), senza
respiro, sostenute da una recitazione
straordinaria di gran parte del cast.
La vicenda ha inizio 160 anni prima,
quando, dalla Germania, approda negli
Stati Uniti Henry Lehman, primo di
tre fratelli di una famiglia di solida
tradizione ebraica: Baruch Hashem!,
sono le sue prime parole, un ringraziamento
al Signore, ripetuto ogniqualvolta
il destino si mostra favorevole. Pochi
anni dopo, Henry viene raggiunto dai
fratelli, Emanuel e Mayer. In una piccola bottega in Alabama vendono stoffe, a
cui aggiungono via via attrezzi, cotone...
La famiglia comincia ad arricchirsi e
anche eventi in apparenza negativi –
l’incendio delle piantagioni di cotone o
la guerra fra Nord e Sud – vengono tramutati
in occasioni di guadagno.
Quello che sta accadendo ai fratelli
Lehman, e che si manifesterà in maniera
ancora più evidente con i loro figli e
nipoti, è il progressivo distacco da
un’economia materiale, ancorata al
lavoro e ai prodotti, verso il tentativo
di fare denaro con il denaro. Gli ex
immigrati, da commercianti di merci si
trasformano in commercianti di denaro
in un percorso scandito dall’inesorabile
allontanamento dalle loro origini e
tradizioni, dalla religione in direzione
di una fede del tutto secolare: il denaro, da
conseguire con le tecniche di marketing
e trading: ai loro occhi la Borsa di Wall
Street apparirà come una sinagoga con
il soffitto più alto...
In una scena spoglia e astratta, monocroma (solo bianco, grigio e nero), alternando la prima e la terza persona, i Lehman raccontano la loro storia, la vertiginosa ascesa (nella prima, più “leggera” parte) e la fragorosa caduta (nella seconda, più onirica e cupa); il tramutarsi dell’innocente sogno di una famiglia di immigrati ebrei in hybris, la tracotanza che porta in sé l’incubo e la sconfitta. Una parabola che, si badi bene, ci riguarda tutti, non solo i Lehman...
Strepitosi Massimo De Francovich, Fabrizio Gifuni e Massimo Popolizio, nei panni dei tre fratelli, come anche Paolo Pierobon, figlio di Emanuel. Uno spettacolo da non perdere.
DOVE & QUANDO
Lehman Trilogy, di Stefano Massini, regia di Luca R0nconi, con Massimo De Francovich, Fabrizio Gifuni, Massimo Popolizio, Martin Ilunga Chishimba, Paolo Pierobon, Fabrizio Falco, Raffaele Esposito, Denis Fasolo, Roberto Zibetti, Fausto Cabra, Francesca Ciocchetti, Laila Maria Fernandez. Al Piccolo Teatro Grassi fino al 15 marzo