Torino, domenica 14 giugno. Un momento della sfilata delle Confraternite giunte in città da tutta Italia in pellegrinaggio per la Sindone. Foto di Paolo Siccardi/Sync.
Veli ricamati per le donne. Lunghi cappucci o copricapi d'altra foggia per gli uomini. Circa 10 mila pellegrini in divise turchesi, bianche, nere e rosse, accompagnati da grandi croci in
legno, argento e oro, da insegne,
da stendardi: un tripudio di colori, pagine di storia che parlano attraverso i nomi scelti e i costumi indossati, ma soprattutto una festa per gli occhi, per il cuore, per l’anima. Il
XXIII Cammino
delle
Confraternite delle diocesi d’Italia è andato ben oltre l’impatto
emotivo di una sfilata
per
le vie del centro storico. Si è svolto a Torino, sabato 13 e domenica 14
giugno, a una settimana esatta dalla visita di papa Francesco, atteso il 21 giugno, e si è articolato in una serie di eventi culturali e religiosi,
culminati nel passaggio
davanti
alla Sindone.
Torino, domenica 14 giugno. Un momento della sfilata delle Confraternite giunte in città da tutta Italia in pellegrinaggio per la Sindone. Foto di Paolo Siccardi/Sync.
Come patrono, il beato Pier Giorgio Frassati
A coordinare l'intero programma è stata la Confraternita del Santo Sudario, con il patrocinio della Città di Torino. «L’ostensione della Sindone ha confermato
la scelta della Confederazione
di organizzare qui il nostro cammino – ha spiegato Pier Cesare
Carcheri, presidente
della Confraternita del Santo Sudario – La scelta, però, era già
stata fatta in considerazione
di due importanti anniversari della Chiesa torinese nel 2015: il
bicentenario della
nascita di don Bosco e il 90° anniversario della morte del beato Pier
Giorgio Frassati, nostro patrono».
Infine nella mattina di domenica 14
giugno, la Messa solenne, in piazza Arbarello, presieduta
dall'arcivescovo monsignor Cesare
Nosiglia, seguita dalla processione e dal pellegrinaggio davanti alla Sindone.
«Abbiamo registrato circa 5000
partecipanti
– ha annunciato Massimo Borghesi, segretario del Santo Sudario e
vicecoordinatore
regionale
del Piemonte e Valle D’Aosta della Confederazione delle
Confraternite
– Le Confraternite iscritte alla processione sono un
centinaio. Spicca
tra
tutte la presenza dei confratelli liguri con i loro crocifissi
intagliati nel legno e decorati
di
foglie dorate. Pesano dagli 80 ai 130 chili e vengono trasportate dai
cristezanti,
di solito
ex
camalli dei porti. Alla processione di Torino si sono contate un’ottantina
di croci».
Torino, domenica 14 giugno. Circa 10 mila aderenti a un centinaio di Confraternite giunte da tutta Italia sono andati pellegrini davanti alla Sindone. In primo piano, l'arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia. oto di Paolo Siccardi/Sync.
Nate nel Medioevo, vivissime ancor oggi
Nate
come strumenti di carità e di nuova evangelizzazione, fin dal
Medioevo le Confraternite hanno svolto
compiti
a sostegno della collettività.
Preservazione
dei beni artistici e architettonici, assistenza verso le fasce delle
persone più
deboli
sono le forme più attuali con cui le Confraternite esprimono il loro
carisma.
Fenomeno
diffuso soprattutto al Sud dell’Italia, le Confraternite hanno
svolto funzioni
centrali
anche in Piemonte. «In quanto gruppi organizzati, uniti da ideali e
progetti
comuni,
queste Confraternite vengono oggi riscoperte dai giovani – ha
considerato monsignor
Giuseppe
Ghiberti, rettore della Confraternita del Santo Sudario e presidente
onorario
della
Commissione diocesana per la Sindone – Si fondano sulla
collaborazione tra religiosi
e
laici e in molti casi hanno raggiunto risultati efficaci, che
incidono positivamente nella
società.
Il rischio è che le manifestazioni più appariscenti di queste
congregazioni abbiano
il
sopravvento sulla sostanza. Tuttavia anche i segni hanno la loro
importanza, in quanto
simboli
di fede».