La notizia arriva da Facebook e all'inizio sembrava una delle tante bufale che circolano in rete. Alberto Napoli ha scritto sulla sua pagina: "Il figlio di una mia vicina di
casa è morto di tumore allo stomaco lasciando due ragazzi di 17 e 19
anni. Lavorava alla Ferrero. Ho saputo successivamente che l'Azienda
garantisce a tutti i figli orfani dei suoi dipendenti tre anni di
stipendio pieno. Inoltre, se i ragazzi decideranno di continuare gli
studi, la Ferrero garantirà la loro sicurezza economica fino all'età di
26 anni. Michele Ferrero è stato a lungo l'italiano più ricco d'Italia.
Ricco fuori e ricco soprattutto dentro. Chapeau!”
Il post è stato subito sommerso da migliaia di condivisioni e commenti, molti dei quali increduli. Finché la stessa Ferrero, che all'inizio si era ben guardata dal pubblicizzare la notizia, non ha confermato. E Maurizio Marello, il sindaco di Alba dove ha sede la multinazionale, ha ribadito che non si è trattata di un'estemporanea iniziativa di solidarietà, ma la conferma della responsabilità sociale che da sempre contraddistingue l'azienda: “Non si tratta di un caso
isolato. Qualunque lavoratore Ferrero con contratto a tempo
indeterminato, in caso di decesso, ha diritto al pagamento di tre
annualità per gli eredi. Un caso unico al mondo di fabbrica al servizio
della persona. Sicuramente un modello da copiare”.
Un modello messo a punto da Michele Ferrero, il papà della Nutella, scomparso l'anno scorso a 90 anni e che il figlio Giovanni non ha smantellato, nonostante la crisi economica.
Non a caso nel 2015, secondo un'indagine commissionata da Randstad, Ferrero è risultata la migliore azienda dove
lavorare, in base a parametri come lo stipendio, la sicurezza del posto, il welfare, le attività di svago, il sostegno alle famiglie e i passatempo dei propri
pensionati.