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venerdì 25 aprile 2025
 
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Festa di tutti gli italiani, non solo delle Forze armate

01/06/2016  Per la prima volta i sindaci aprono la sfilata ai Fori romani per ribadire che il 2 giugno è la festa della Repubblica. Intanto si va verso il servizio civile universale, cioè verso una difesa non armata della Patria.

Per la prima volta sfileranno anche i sindaci, 400, in rappresentanza degli oltre 8.000 comuni italiani. Perché la festa della Repubblica, come ha ribadito la stessa ministra della Difesa Roberta Pinotti, «è la festa di tutti gli italiani». Privata dell’aggettivo militare la parata che si svolgerà ai Fori imperiali ribadisce così che il 2 giugno è, in primo luogo, festa dell’unità nazionale e della Repubblica. «Nella sfilata», ha dichiarato la Pinotti, «sono le Forze armate e gli altri corpi dello Stato che fanno festa alla Repubblica e non, come si è talvolta dato a intendere, la Repubblica che esibisce, celebra e onora le Forza armate».

Intanto si fa spazio nell’opinione pubblica e in Parlamento l’idea di consolidare il servizio civile universale come difesa non armata della patria. Il servizio civile, appena sancito dalla legge delega sul terzo settore, si apre, al momento, anche agli stranieri regolarmente residenti e, nelle intenzioni di Mario Marazziti, presidente della Commissione affari sociali, dovrebbe diventare obbligatorio per tutti. Marazziti, che ha già depositato due anni fa  una proposta di legge che dovrà andare in discussione, spiega che «questo diventa un fattore di cambiamento dell’Italia che introduce anche un patto tra generazioni, un’integrazione e uno scambio tra giovani di diverse regioni, il principio di gratuità».

In sette articoli la proposta di legge stabilisce che sono tenuti obbligatoriamente a prestare sei mesi di servizio civile tutti i giovani e le giovani dai 18 ai 25 anni, che alcuni mesi possono essere prestati presso un’altra regione e istituisce due giornate consecutive nazionali di volontariato per tutti i cittadini fino ai 50 anni. Sono esentati dall’obbligo i cittadini che prestano servizio militare volontario.

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Da Ranieri e Nibali ai soldati e ai bambini: l'Italia del 2 giugno
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