Un
nuovo tifone rovina la festa dei fedeli di Tacloban e costringe papa Francesco a rientrare prima a Manila dall'isola di Leyet devastata dal
tifone Yolanda che nel 2013 ha provocato 6 mila vittime. Il tifone
era stato annunciato, il programma non è stato cambiato, ma è stato
accorciato. La visita sull’isola è durata quattro ore meno del
previsto. Bergoglio ha celebrato la messa all'aeroporto di Tacloban ,
coprendo i paramenti sacri con la cerata gialla che indossavano tutti
i fedeli, a causa della pioggia e del vento. Il Papa ha parlato a
braccio in spagnolo e le sue parole sono state tradotte in inglese da
un sacerdote sull’altare: «Non ho parole per condividere il vostro
dolore. Vi confido che quando a Roma ho visto la devastazione del
tifone ho capito che dovevo essere qui, quel giorno ho deciso questo
viaggio».
Sotto la pioggia battente e tra folate fortissime di vento
il Papa ha proseguito: «So che molti di voi avete perduto tutto. So
che avete perso anche parenti e amici. Io non trovo le parole. Non so
cosa dirvi, ma il Signore sa cosa dirvi. Posso stare solo in silenzio
ed essere vicino a voi, accompagnandovi con questo silenzio. L'unico
messaggio dal mio cuore è di perdonarmi perché non trovo altre
parole».
Dopo
la messa Papa Francesco si è diretto verso Palo, la cittadina a una
decina di chilometri da Tacloban, dove il tifone ha fatto molti
danni. «Papa Francesco - ha detto il portavoce della Santa Sede,
padre Federico Lombardi - ha consumato molto velocemente il pranzo
previsto all'episcopio di Palo, ed ha potuto salutare ad uno ad uno i
familiari delle persone morte a causa del tifone Yolanda».
Durante il tragitto, il Papa si è anche fermato a
casa di una famiglia di pescatori, che hanno perso tutto a causa del
tifone, per una decina di minuti. Nella cattedrale di Palo, una cittadina fondata dai suoi confratelli gesuiti,
avrebbe dovuto tenere un discorso, invece ha improvvisato, in piedi
vicino all'altare, scusandosi perché per il maltempo ha dovuto
abbreviare l'incontro e ha recitato un'Ave Maria. Velocissima anche
la prevista benedizione a un centro assistenza per i senza casa del
dopo-tifone: il Papa lo ha benedetto passando in macchina, ma non ha
potuto visitarlo. Il centro è in via di completamento ed è una
delle opere finanziate da Cor Unum, la Caritas della Santa Sede.
Nel
discorso che era stato preparato e che è stato consegnato al vescovo
locale il Papa ha fatto un nuovo appello alle autorità filippine:
«Chiedo che i poveri dell'intero Paese vengano trattati in maniera
equa, che la loro dignità sia rispettata, che le scelte politiche ed
economiche siano giuste ed inclusive, che le opportunità di lavoro e
di educazione vengano accresciute e che siano rimossi gli ostacoli
all’attuazione dei servizi sociali». Poi ha aggiunto che «il
criterio con cui trattiamo i poveri sarà quello con il quale verremo
giudicati», e per questo «chiedo a voi tutti, e a quanti sono
responsabili del bene della società, di riaffermare l'impegno per la
giustizia sociale e il riscatto dei poveri, sia qui sia in tutte le
Filippine».
Padre
Federico Lombardi al ritorno da Tacloban ha spiegato che la tempesta
tropicale ha reso ancora più significativa la visita del papa: «Non
sarebbe stato lo stesso se fosse stata una giornata di sole».
Il
portavoce vaticano ha anche riferito che il papa ha chiesto ad
Alberto Gasbarri, incaricato dell’organizzazione dei viaggi papali,
di prendere contatto con i familiari della ragazza che è rimasta
uccisa durante la messa, a causa del crollo di una struttura in
metallo all’aeroporto di Tacloban, per far sentire la sua
vicinanza. La tempesta tropicale “Amang” ha sferzato l’aeroporto
con raffiche circolari di oltre 100 chilometri all’ora. Una ragazza
volontaria dell’organizzazione locale del viaggio del Papa è stata
colpita da parti di una struttura mobile che è volata a causa del
vento durante la celebrazione della messa ed è morta. Problemi per
il vento anche all’aereo speciale che riportava a Manila alcuni
membri della delegazione del governo che ha assistito alla messa di
Bergoglio, che doveva decollare pochi minuti dopo il velivolo papale.
Durante il rullaggio è stato colpito da una raffica molto forte ed è
finito fuori pista, senza provocare feriti a bordo.