Il terrorismo ha colpito in modo brutale la comunità cattolica delle Filippine. Una doppia esplosione ha provocato, secondo un bilancio provvisorio, 27 morti e 77 feriti a Jolo, nella regione di Mindanao.
Una prima esplosione ha colpito la Cattedrale di Nostra Signora del Monte Carmelo durante la celebrazione della messa domenicale. La seconda esplosione c’è stata subito dopo, nel parcheggio esterno, quando stavano arrivando i militari e i mezzi di soccorso. Secondo la polizia, fra i morti ci sono 7 militari e 20 civili. Tra i feriti si contano 16 militari e 61 civili.
La prima esplosione ha colpito alle 8:45, ora locale, all’interno della cattedrale, che già in passato aveva subito attacchi. Diversi feriti sono stati trasportati in elicottero alla città di Zamboanga.
Finora l’attentato non è stato rivendicato, ma la zona di Jolo è da tempo la base per gruppi terroristici, fra questi Abu Sayyaf, che nel 2014 annunciò la sua alleanza con ISIS. Abu Sayyaf ha le sue radici nella rivolta separatista delle Filippine meridionali, una regione dove la maggioranza della popolazione è musulmana.
Jolo è un arcipelago di oltre 457 isole nel sud delle Filippine. Gli abitanti della regione sono quasi 700 mila e il 97 per cento sono musulmani. La Prefettura Apostolica di Jolo fu istituita il 28 dicembre del 1953. Il Vicariato Apostolico di Jolo conta 9 parrocchie, 2 centri missionari, un centro pastorale e due centri di formazione. La Cattedrale colpita dall’attentato serve una popolazione cattolica di circa 6.000 persone.
La scorsa settimana si è svolto un referendum con il quale è stata approvata la creazione della regione autonoma di Bangsamoro nelle zone meridionali delle Filippine a maggioranza musulmana. Ma gli abitanti della regione di Jolo avevano votato contro.