(Foto Reuters)
«La nostra rinascita sarà l'opera di tutti. Essa arriverà dalla nostra volontà di batterci tutti insieme per il bene comune e perché i nostri figli siano felici di essere francesi». Richiamando la fierezza dell'identità francese, François Fillon ha salutato la vittoria schiacciante al ballottaggio delle primarie del Centrodestra in Francia. Sarà lui il candidato di Les Républicains (ex Ump) a correre per la presidenza, dopo aver sbaragliato l'avversario Alain Juppé (67% contro il 33% dei voti).
Sessantadue anni, già primo ministro dal 2007 al 2012 durante la presidenza di Nicolas Sarkozy, dopo aver ricoperto vari incarichi ministeriali, Fillon è sposato da 35 con la gallese Penelope Kathryn Clarke, che ha conosciuto sui banchi del liceo e dalla quale ha avuto cinque figli. Cattolico praticante, alle primarie ha conquistato il consenso dei cattolici. Di fatto, come ha sottolineato il quotidiano francese Le Monde, entrambi i candidati al ballottaggio hanno dato un peso rilevante al voto dell'elettorato cattolico: sia Fillon che Juppé hanno chiamato in causa la vicinanza del loro operato al messaggio di papa Francesco.
Fillon ha ottenuto il consenso di "La Manif pour tous", il movimento cattolico che si oppone alla legge sul matrimonio tra persone dello stesso sesso (legge Taubira, approvata nel 2013), e di "Sens commun", emanazione politica del movimento. Il candidato del Centrodestra, in realtà, non ha intenzione di cambiare la riforma del matrimonio, ma vuole rivedere il diritto di adozione per le coppie omosessuali. Fillon intende inoltre riservare la procreazione assistita alle coppie eterosessuali con problemi di infertilità e vietare la pratica della gestazione per altri (o maternità surrogata).
Lo scorso settembre, sull'onda del sanguinoso attentato di Nizza e dell'assassinio di padre Jacques Hamel, parroco a Saint-Etienne-du-Rouvray, Fillon ha pubblicato il libro Vincere il totalitarismo islamico, nel quale l'ex primo ministro delinea una nuova strada contro quello che, secondo lui, non è più solo terrorismo: "Noi siamo in guerra contro un avversario che non conosce né debolezza né tregua", si legge nell'introduzione del libro. E, per scongiurare questa guerra, "tra l'impotenza della rassegnazione e il rilancio della demagogia" - Fillon invoca un intervento totale dello Stato, una mobilitazione generale e congiunta di tutti i servizi statali, dalla difesa alla cultura, dalla politica estera alla giustizia fino all'istruzione.
Liberista e "thatcheriano" in economia, nel suo programma Fillon prevede, tra le altre misure: la fine delle 35 ore nel settore privato e il ritorno alle 39 ore nel settore pubblico, l'innalzamento dell'età della pensione a 65 anni e l'unificazione di tutti i regimi pensionistici, lo stanziamento di 12 miliardi di euro per la difesa, la sicurezza e la giustizia, la riduzione dell'immigrazione con l'introduzione di quote. In politica estera Fillon sostiene la riapertura di una sede diplomatica francese a Damasco e la necessità di buoni rapporti e una più stretta collaborazione con la Russia di Putin sulla situazione in Siria e contro lo Stato islamico.