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mercoledì 19 marzo 2025
 
medio oriente
 

Finalmente è tregua fra Hamas e Israele

21/05/2021  Tacciono le armi dopo 11 giorni di guerra. Decisiva la mediazione dell'Egitto con il sostegno del presidente americano Biden

Nella notte fra il 20 e il 21 maggio il cielo sopra Gaza e Israele non è stato incendiato dalle esplosioni. I razzi di Hamas sono rimasti nascosti e l’aviazione israeliana ha tenuto a terra i suoi aerei. L’artiglieria israeliana non ha sparato colpi.

È finalmente entrato in vigore il cessate il fuoco “reciproco e incondizionato” atteso da giorni. Il cessate il fuoco arriva dopo 11 giorni di guerra che hanno provocato la morte di 232 palestinesi (fra i quali 65 bambini) e 12 israeliani (fra i quali 2 bambini).

Giovedì sera il gabinetto di sicurezza israeliano riunito sotto la presidenza di Benyamin Netanyahu ha approvato il cessate il fuoco con Gaza con voto unanime. E' stato lo stesso ufficio di Netanyahu a confermare la notizia in un comunicato nel quale si afferma che i ministri hanno concordato "di accettare l'iniziativa egiziana per un cessate il fuoco reciproco senza condizioni".

Prima del voto l'esercito ha presentato ai ministri gli obiettivi militari raggiunti durante l'operazione 'Guardiano delle Mura': alcuni di questi "senza precedenti”.

La notizia della fine dei combattimenti è stata accolta nella Striscia di Gaza e  nei Territori palestinesi con manifestazioni celebrative, fuochi di artificio e sventolio di bandiere palestinesi. “Oggi la resistenza dichiara la vittoria sui nostri nemici”, dichiara Khalil al-Hayya, vice leader di Hamas a Gaza. Un altro dirigente di Hamas avverte Israele che “le nostre mani sono sul grilletto e continueremo a far crescere le capacito di questa resistenza”.

Il cessate il fuoco è stato raggiunto grazie alla mediazione dell’Egitto (che nei giorni scorsi si era mosso insieme alla Giordania e alla Francia) e con il sostegno degli Stati Uniti. “Credo che i palestinesi e gli israeliani meritino ugualmente di vivere in modo sicuro e protetto”, ha dichiarato Joe Biden, il quale negli ultimi giorni ha parlato per sei volte al telefono con il premier israeliano facente funzioni Benjamin Netanyahu. Secondo varie fonti, Biden si è mantenuto prudente nelle dichiarazioni pubbliche,ma in privato avrebbe usato toni molto più bruschi con Netanyahu. Nei prossimi giorni è attesa una missione in Medio Oriente del segretario di Stato americano Antony Blinken. La diplomazia cercherò così di riparare i cocci della guerra.

 

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