L’ispezione di Moneyval in Vaticano, che ha segnato - quando apertamente quando sotto traccia, quasi come un fiume carsico - le vicende finanziarie dello Stato pontificio di questi mesi, è terminata, oggi, con «un sentito e profondo ringraziamento» da parte della Santa Sede. Mentre la Sede apostolica è alle prese con nuovi scandali, legati in particolare al dubbio acquisto di un immobile a Sloane Avenue, a Londra, con fondi della Segreteria di Stato – una vicenda sulla quale indaga da svariati mesi la magistratura vaticana – a Roma, dal 30 settembre ad oggi, era al lavoro la squadra del comitato del Consiglio d’Europa che certifica le politiche di contrasto al riciclaggio di denaro sporco e al finanziamento internazionale del terrorismo. La visita, inizialmente prevista ad aprile scorso, è slittata a causa della pandemia da coronavirus.
Le visite periodiche di Moneyval discendono dalla convenzione monetaria firmata dal Vaticano con la Commissione europea per volontà di Benedetto XVI. L’appuntamento era dedicato, quest’anno, a vagliare non già i progressi normativi promossi prima da Joseph Ratzinger e poi da Jorge Mario Bergoglio per adeguare le finanze pontificie agli standard internazionali, ampiamente esaminati gli anni passati, ma la loro messa in pratica operativa: dai regolamenti alla collaborazione tra i diversi organismi, dalle procedure seguite alle competenze dei diversi apparati (authority finanziaria, Segreteria per l’economia, magistratura).
«Gli incontri si sono svolti in un clima costruttivo e di cooperazione», sottolinea una nota diramata dalla sala stampa vaticana. Si tratta, nota ancora il Vaticano, «di un ulteriore importante passo nel processo di valutazione sull’efficace funzionamento del sistema di prevenzione e contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano, che si concluderà con l’adozione del Rapporto di Valutazione Reciproca (“Mutual Evaluation Report”) da parte dell’Assemblea Plenaria, prevista per la primavera del 2021, in linea con le procedure interne del Comitato Moneyval».
Il rapporto sarà effettivamente discusso, a quanto si apprende a Strasburgo, nel corso della plenaria prevista dal 26 al 30 aprile 2021, e sarà pubblicato solo dopo aver passato un’ulteriore revisione da parte del network anti-riciclaggio capitanato dalla Financial Action Task Force (FATF). Il nuovo presidente dell’Autorità di Informazione Finanziaria (Aif), Carmelo Barbagallo, ex Banca d’Italia, già nei mesi scorsi aveva sottolineato la necessità di arrivare preparati all’appuntamento di questi giorni. Un concetto ribadito quando, sabato scorso, il presidente del Governatorato, cardinale Giuseppe Bertello, ha approvato un decreto per rafforzare l’attività di vigilanza sui flussi finanziari. I flussi di denaro, ha commentato in quell’occasione Barbagallo a Vatican News, «possono essere al servizio di una giusta causa, ma talvolta, potrebbero derivare da attività illegali per essere poi “ripuliti” o indirizzati a seminare terrore. La consapevolezza delle potenziali minacce e delle vulnerabilità, l’efficacia dei controlli, la trasparenza delle scelte finanziarie concorrono ad evitare anche rischi che potrebbero condizionare le attività missionarie e caritative della Chiesa Cattolica».
Tra le iniziative regolamentari delle settimane passate, va poi ricordato sia l’ordinanza emanata dallo stesso cardinale Bertello il 19 agosto che ha sottoposto le Organizzazioni di volontariato e le Persone Giuridiche dello Stato della Città del Vaticano all’obbligo di segnalazione di attività sospette all’Aif, sia – una vera e propria rivoluzione culturale – il nuovo «codice degli appalti» adottato dal Papa a inizio estate. Sempre riconducibile all’esigenza di maggiore trasparenza va annoverato l’accordo con il quale, il 18 settembre, il Prefetto della Segreteria per l’Economia, padre Juan Antonio Guerrero, e Alessandro Cassinis Righini, Revisore Generale ad interim, hanno firmato un protocollo di intesa per collaborare «in maniera ancora più stretta nella identificazione dei rischi di corruzione e per una efficace attuazione delle norme sulla trasparenza, il controllo e la concorrenza dei contratti pubblici». Di recente, inoltre, il Papa ha nominato un nuovo «pm» in Vaticano, che va ad affiancare il promotore di giustizia, prof. Gian Piero Milano, e l’aggiunto prof. Alessandro Diddi, nella persona dell’avvocato Gianluca Perone, esperto di diritto commerciale e bancario. Non va poi dimenticato che dalla fine dell’anno scorso presidente del tribunale vaticano è Giuseppe Pignatone, ex procuratore capo di Roma.
Segno del particolare rispetto nei confronti di Moneyval, visto ormai dal Vaticano come un alleato-chiave nella lotta alla corruzione, il Papa ha voluto ricevere la delegazione giunta da Strasburgo rivolgendo loro un discorso di benvenuto: «Gesù ha scacciato dal tempio i mercanti e ha insegnato che “non si può servire Dio e la ricchezza”», ha ricordato il Papa. «Cari amici, rinnovo la mia gratitudine per il servizio che svolgete, io lo considero così: un servizio, e vi ringrazio. I presìdi sui quali voi vigilate, infatti, si pongono a tutela di una “finanza pulita”, nell’ambito della quale ai “mercanti” è impedito di speculare in quel sacro tempio che è l’umanità, secondo il disegno d’amore del Creatore».
Una gratitudine che si ritrova nelle ultime righe dell’odierno comunicato vaticano in merito alla conclusione della visita nello Stato pontificio: «Le Autorità della Santa Sede rivolgono un sentito e profondo ringraziamento al team dei valutatori e ai membri del Segretariato del Comitato Moneyval».