René Bruelhart, presidente dell'Aif (Ansa).
Sono calate, ma non ancora debellate del tutto le operazioni finanziarie illecite in Vaticano. E’ quanto rivela il Rapporto annuale dell’Aif, l’Autorità di informazione finanziaria, che vigila su tutte le attività finanziarie in Vaticano, cioè sullo Ior e sull’Apsa, il dicastero che gestisce il patrimonio immobiliare della santa Sede, ma che dispone anche di un cospicuo patrimonio finanziario tanto da essere definito praticamente la vera banca centrale del Vaticano.
L’anno scorso tre operazioni finanziarie sospette, per un totale di 561 mila euro, sono state bloccate dall’Aif, che ha provveduto anche a segnalare agli enti vigilanti altre 147 operazioni dove qualcosa non andava. Per sette operazioni, sulle quali c’era il sospetto fondato di una potenziale frode o di evasione o elusione fiscale, è partita una segnalazione al Promotore di giustizia, cioè al Tribunale dello Stato della Città del Vaticano. Nel 2011 le segnalazioni di operazioni sospette erano state due, e nel 2013 c’è stato il picco con 202 segnalazioni.
L’Aif ha anche effettuato la prima ispezione alla Ior, che, spiega il Rapporto “non ha evidenziato l’esistenza di lacune essenziali”. Qualche giorno fa lo Ior ha reso noto di aver chiuso l’anno scorso 4614 conti, e altri li chiuderà quest’anno, mentre ne sono stati bloccati 126 conti e i casi di illecito sono stati denunciati alle Autorità vaticane competenti. Dei conti chiusi 550 erano intestati a persone che non avevano diritto ad essere clienti dello Ior dopo la pulizia voluta da Benedetto XVI e rafforzata dall’azione di papa Francesco. Lo Ior ha assicurato che adesso non ci sono più nemmeno conti anonimi.
E’ diminuito anche il denaro che entra ed esce dal Vaticano. Per importi superiori a 10 mila euro occorre una dichiarazione speciale. Le dichiarazione sono state 1.782 tre anni fa e 1.111 l’anno scorso per il denaro che esce, e 429 l’anno scorso contro 589 nel 2012 per il denaro che entra. Anche la cooperazione internazionale bilaterale con le Autorità finanziarie di latri Paesi per prevenire attività illecite su scala globale è stata rafforzata. Oggi sono 13 i Paesi con cui l’Aif vaticana collabora e l’anno scorso i casi di collaborazione sono saliti a 113, mentre erano stati solo 4 nel 2012.