CONCERTI DI BENEFICENZA PER I TERREMOTATI? NO GRAZIE, DICE FIORELLO Concerti di beneficenza a favore dei terremotati organizzati da gente dello spettacolo? Maneggiare con cura, estrema cura. Parola di Fiorello. Il quale, invitato ad almeno quattro manifestazioni, ha sentito la necessità, dal Laos dove è in vacanza, di postare un video su Facebook in cui esprime la sua diffidenza
nei confronti degli eventi organizzati per raccogliere fondi.
Il suo intervento - inatteso, spiazzante come spesso accade - tocca questi temi:
1) Per organizzare uno spettacolo, anche di beneficenza, occorrono tanti soldi. C'è tanta gente dietro, tanti organizzatori...
2) Allora cosa succede: che non si devolve tutto l'incasso, si sottraggono le spese. Qualcuno dice - ricorda Fiorello - che ha dovuto trattenere la metà dell'incasso perché ha dovuto montare il palco, pagare gli artisti...
3) A questo punto, vale la pena organizzare questi eventi, tanto dispendiosi, nei quali il lordo è sempre lontano dal netto?
4) Bisogna fare molta attenzione a chi si fa promotore di queste iniziative. Molta: Fiorello ripete svariate volte le parole "Occhio!", "Attenzione!", per mettere in guardia.
5) Meglio affidarsi a una Onlus, ad associazioni garantite, che al circuito dello spettacolo.
6) Infine, dice l'artista tirando le conclusioni del ragionamento, io preferisco fare beneficenza in privato.
FIORELLO E IL TERREMOTO: MEGLIO VERSAMENTI PRIVATI ALLE ONLUS
Il ragionamento non fa una piega. Il problema è che, magari anche in manifestazioni organizzate in buona fede, la fetta delle spese è spesso molto alta. E in questa fetta di soldi che non vanno a chi ne ha davvero bisogno a volte può insinuarsi qualche manovra poco trasparente, poco pulita. La cattiva fede. E Fiorello probabilmente ne sa qualcosa.
Allora il suo invito non è a non fare nulla, perché tanto va a finire tutto in qualche giro sporco, ma a rivolgersi ad associazioni e organizzazioni senza scopo di lucro - lui cita le Onlus - che magari operano sul territorio e sono sottoposte a vincoli di trasparenza. Privatamente, restando fuori dai riflettori, si può dare una mano concreta alle gente che ne ha bisogno, avendo più garanzie che siano loro i beneficiari della nostra generosità.