Capita di arrivare a Fivizzano, cittadina in provincia di Massa Carrara, e vedere due, tre amici che raccattano scatoloni e riempiono i bagagliai delle loro auto. Sono Carmine Mezzacappa, presidente di “Dal libro alla solidarietà”, e altri volontari. Gli scatoloni sono la quotidianità da quando, a giugno 2013, l'associazione (onlus dall'ottobre 2014) ha cominciato ad occuparsi di libri usati, ottenendo come sede la ex sala consigliare all'interno del Convento degli Agostiniani. Diecimila libri in neppure due anni sono transitati per gli scaffali di via Umberto I. Ovvio che gli scatoloni servono.
A casa Mezzacappa ce ne sono dappertutto. Vuoti, per accogliere i nuovi arrivi; pieni, pronti a partire, con destinazione carceri, biblioteche, ospedali, comunità di accoglienza. Un andirivieni, che ha il suo punto di snodo in questa singolare libreria, i cui locali sono stati offerti in comodato d'uso gratuito dal Comune, e allestita nel modo più ecologico ed economico possibile, con scaffali dismessi da uffici, scuole e abitazioni. Quelle mensole riciclate si sono ben presto riempite, grazie alla sensibilità di enti, istituzioni, librerie, agenzie letterarie, case editrici, e privati. Là i libri si cercano, si leggono, si annusano, si scambiano. Provento di donazioni, vengono ceduti a una cifra simbolica. Pochi centesimi, un euro... prendine uno, due, tre, dieci. Ma, mi raccomando, leggi!
Un gruppo di volontari della libreria. In copertina: un incontro culturale all'interno della sede.
"La nostra speranza è che le librerie solidali si moltiplichino"
«Abbiamo fatto nostro il principio della raccolta fondi a fini umanitari», spiega il presidente. «Abbiamo inteso rimettere in circolo i libri usati, invece di portarli al macero o buttarli nei cassonetti. Un sistema democratico, perché chiunque ‒ anche chi non ha grandi possibilità economiche ‒ può acquisire dei libri per godere della lettura. Ci rivolgiamo in particolare ai ragazzi, oggi troppo distratti da videogames e cellulari, vogliamo insegnare loro il piacere di sfogliare un libro, di sentire il profumo della carta. Il denaro raccolto viene utilizzato per sostenere iniziative sociali, in ambito locale e internazionale. Abbiamo donato a Emergency, Medici con l'Africa-Cuamm, Béthleem de Mouda, l’Unione italiana ciechi, Mercy International, Amici di Anpasilava, Madagascar, e tanti altri. Siamo tutti volontari, quello che incassiamo, tolte le spese, va per aiuti umanitari».
Ma i libri stanno per tornare negli scatoloni, perché l'associazione dovrà traslocare. Il Comune ha scelto di riavviare l'attività dell'ostello, che si trova anch'esso all'interno del Convento, e chi ha vinto l'appalto, necessita anche di quella sala. «La sede può cambiare», dice ancora Mezzacappa, «quello che non cambia invece è la mission, che mette il libro al centro». Narrativa, arte, filosofia, saggistica, scienza, teologia, ma anche fumetti e riviste. Qui si trova proprio di tutto. E non solo in italiano, ma anche in francese, tedesco, inglese, spagnolo e nelle lingue scandinave e slave. Una scelta frutto della lungimiranza degli ideatori di questa iniziativa, Carmine e la moglie Katherine Hutton, che l'hanno mutuata dal nord Europa. In Gran Bretagna, le librerie di questo tipo sono circa 700 e funzionano anche come centri di aggregazione.
E infatti, anche la libreria di Fivizzano è diventata un luogo di socializzazione. Vi si organizzano convegni, dibattiti, conferenze, corsi di lingua, ma anche di musica, oltre che concerti, laboratori artistici, di teatro, di scultura, riunioni di gruppi, lezioni di medicina, e poi si gioca a scacchi, e si chiacchiera, si chiacchiera, si chiacchiera... in piena libertà; chiunque abbia un'idea e un po' di fantasia e voglia metterle al servizio degli altri, è ben accolto. E proprio l'attività culturale preoccupa i fondatori, perché i nuovi locali ‒ in Piazza Medicea ‒ sono molto più piccoli, perciò convegni, conferenze e corsi dovranno essere organizzati altrove. «Questo comporterà qualche limite alla nostra autonomia, perché dovremo ogni volta chiedere qualche sala comunale», spiega il presidente, «per il resto, andiamo avanti, forti dell'appoggio dei concittadini, che non mancano di farci sapere che la nostra iniziativa è bella e costruttiva».
E deve continuare a vivere, anche perché qui siamo nella “Città nobile del libro”, titolo di cui Fivizzano si fregia per aver dato i natali a Jacopo Loris Bononi, uno dei maggiori scrittori del Novecento italiano, e per essere il luogo dove, per opera dello stampatore fivizzanese Jacopo Onorati, vide la luce il primo libro stampato in Italia, come attesta il vicino Museo della stampa. Dal passato al futuro. Progetto che piace, non si cambia, ma... si esporta. «Infatti, invece di concentrare tutto su Fivizzano, cercheremo di coinvolgere anche i paesi vicini. La nostra speranza è che le librerie solidali si moltiplichino, e la gente torni ad appassionarsi ai libri», conclude Mezzacappa.