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sabato 02 novembre 2024
 
 

Flavio Lotti, Tavola della pace: «Ma lo shopping è già cominciato»

25/06/2013  «Sapevamo dell’acquisto dei primi tre aerei, ma fonti americane precisano che i velivoli comprati in realtà sarebbero già una decina», svela il coordinatore della Tavola della pace.

«Una vera sospensione dell’operazione F-35, che consenta un’indagine conoscitiva parlamentare, potrebbe essere per noi una buon compromesso, a patto che sia accompagnata da una richiesta di chiarimento urgente ai militari e ai responsabili degli acquisti delle Forze Armate. Troppe volte, anche in questa vicenda, il Parlamento è stato tenuto all’oscuro o messo a conoscenza a cose fatte da parte delle autorità militari. Sapevamo che erano stati ordinati i primi tre aerei. Da notizie provenienti  dagli Usa ci risulta, però, che l'ordine di acquisto riguardi in realtà una decina di cacciabombardieri. Ciò non può più accadere».

Questo il primo commento di Flavio Lotti, coordinatore della Tavola della Pace, alla vigilia della discussione in parlamento sulla mozione  dei 163  (M5S, Sel, Pd e Scelta civica) che chiede l’uscita dell’Italia dal programma Joint Strike Fighter.    Il portavoce della Tavola stigmatizza anzitutto il comportamento del ministro della Difesa Mario Mauro. «E’ un fatto grave che ancora una volta il ministro assuma in toto le posizioni degli alti vertici della Difesa e dell’Aeronautica Militare in particolare. Da un ministro appena insediato ci si aspetterebbe, invece,  un atteggiamento più coerente col mandato del governo  di cui fa parte, che sta cercando di rivedere complessivamente la spesa pubblica. Il nostro ministero della Difesa  dal giorno in cui è caduto il muro di Berlino non ha ancora avuto il coraggio di rivedere nessuno dei programmi d’armamento  che erano stati decisi prima della fine della "guerra fredda"».

E chiude con una battuta: «Quanto tempo dovremmo attendere ancora un ministro con la personalità di un Aldo Capitini che adotti una nuova idea di sicurezza che non metta in primo piano gli interessi della lobby militare-industriale, ma la sicurezza vera delle persone?».    La riflessione di Lotti si rivolge, poi, all’odierno dibattito interno al Pd riguardo alla vicenda. «Sottolineerei anzitutto con grande soddisfazione – afferma Lotti - la decisa presa di posizione del ministro Graziano Del Rio che oggi s’è dichiarato apertamente contrario, anche se a titolo personale, all’acquisto dei cacciabombardieri  in coerenza con la posizione già espressa tempo fa  in veste di presidente dell’Associazione nazionale Comuni italiani, motivando il suo no con l’insostenibilità di una politica che da una parte taglia i fondi alle comunità locali per i servizi fondamentali e dall’altra continua a investire pesantemente nel militare».

 Poi sottolinea ancora come dato positivo l’aumento di parlamentari del Pd che non rinunciano ad esprimere un loro punto di vista sugli F-35, facendo crescere il dibattito politico franco e serrato nel partito. «Per la prima volta mi pare che si sia superata la solita delega agli addetti ai lavori, serio problema della passata legislatura. Da osservatore rilevo che oggi ci sono più esponenti del Pd che hanno assunto una posizione critica rispetto al programma che prevede l’acquisto di questi aerei”.     E conclude: «E’ venuto il momento che il Partito democratico affronti in modo serio non solo la questione degli F-35, ma il complesso delle politiche della sicurezza e la posizione e il ruolo dell’Italia nel contesto internazionale, sulle quali il suo elettorato ha idee precise». 

Alberto Laggia  

 
 
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