Un giovane martire dell'Africa, che con il suo sacrificio ha testimoniato la resistenza ai poteri corrotti, nel nome del Vangelo e della giustizia, diventerà beato. Monsignor Théophile Kaboy, vescovo - oggi emerito - della diocesi di Goma, capoluogo del Nord Kivu, in Repubblica democatica del Congo, aveva aperto il processo canonico per la causa di beatificazione di Floribert Bwana Chui, giovane di Goma, che faceva parte della Comunità di Sant'Egidio e venne torturato e ucciso il 9 luglio del 2007, all'età di 26 anni, per non aver voluto accettare un tentativo di corruzione. Il 25 novembre papa Francesco ha autorizzato a promulgare il decreto circa il suo "martirio".
Un segno di speranza nella grave crisi che attanaglia Il Nord Kivu, dove da due anni è ripreso il violento conflitto civile che oppone il gruppo armato ribelle M23 all'esercito governativo, costringendo migliaia di abitanti ad abbandonre i loro villaggi, caduti sotto il controllo dei ribelli, e cercare rifugio a Goma e nei dintorni della città. Floribert lavorava come funzionario della dogana di frontiera con il Rwanda e un giorno si rifiutò di far passare, in cambio di soldi, un grosso carico di cibo avariato che sarebbe stato immesso nel mercato della sua città.
«In una regione bellicosa, con molti movimenti etnico-politici in lotta, percorsa da forti interessi economici, che confinano e si incrociano con il criminale, Floribert è stato abitato fin da giovane da una grande voglia di vivere, e anche di fare il bene agli altri. L’incontro con Sant’Egidio lo ha portato ai poveri, ai ragazzi di strada, visti dalla gente come bande marginali, criminali e violente che rubano e intimidiscono. L’ha portato alla Scuola della Pace, che considerava il laboratorio dei nuovi congolesi». Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant'Egidio, ha ricordato con queste parole Floribert nella Basilica di Santa Maria in Trastevere a Roma. «In questo tempo, con poca speranza di pace e di liberazione dal male e dai suoi molteplici agenti, il nostro Floribert è una lampada che brilla in un luogo oscuro. E ci dà speranza che spunti il giorno che la stella del mattino si levi nei nostri cuori».
(Foto dal sito della Comunità di Sant'Egidio)