Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
lunedì 20 gennaio 2025
 
 

Fondo Globale, l’Italia non paga

20/07/2013  Dal 2011 il nostro Paese non versa contributi all’istituzione che si batte contro le gravi pandemie che affliggono il Sud del mondo: Aids, Tbc e malaria. Colpa della crisi? Non proprio…

Da due anni l'Italia non finanzia il Fondo globale per la lotta all'Aids, alla Tbc e alla malaria. Creato al vertice G8 di Genova nel 2001, il Fondo è sempre stato sostenuto e finanziato con convinzione dall'Italia, che dal 2002 ha versato in tutto 790 milioni di euro di contributi (cifra che fa dell'Italia l'ottavo Paese donatore). Ma per il periodo 2011-2013 l'Italia non ha stanziato contributi per il Fondo. Così come non ha fatto la Spagna.

«Fra i Paesi del G8 l'Italia è l'unico a non aver dato finanziamenti», denuncia Stefano Vella, direttore del Dipartimento del Farmaco all'Istituto superiore di Sanità.

Colpa della crisi economica e della spending review? Certo, ma fino a un certo punto. «Altri Paesi europei colpiti duramente dalla crisi, come il Portogallo o l'Irlanda, non hanno mai interrotto il sostegno al Fondo. In questi anni, inoltre, sono arrivati finanziamenti anche da Paesi africani come il Ruanda e la Namibia», dice Christoph Benn, direttore delle relazioni esterne del Fondo globale.

Il 18 luglio  Benn è stato a Roma, dove ha avuto incontri al ministero degli Esteri e a Montecitorio, allo scopo di ottenere un impegno finanziario italiano per il prossimo triennio. Benn considera quella del Fondo Globale «una grande storia di successo» e sottolinea i «progressi spettacolari» fatti in questi anni nella lotta all'Aids, alla tubercolosi e alla malaria. I farmaci contro il virus Hiv sono sempre più diffusi e nel 2011 ci sono stati, rispetto al 2001,  oltre 700 mila casi in meno di nuove infezioni da Hiv in tutto il mondo.

Per Laura Boldrini, presidente della Camera, il contributo del Fondo alla lotta contro le epidemie è «fondamentale» ed «efficace». Da qui un appello perché il Fondo «riceva i contributi promessi il prima possibile».

L'appello è raccolto da Federica Mogherini, deputata del Partito Democratico e coordinatrice dell'intergruppo per la cooperazione internazionale allo sviluppo. «Oggi è tempo», dichiara Mogherini, «di far tornare pienamente l'Italia a dare il suo contributo politico e finanziario al Fondo Globale, ed abbiamo l'occasione per farlo già dalla prossima Conferenza di Rifinanziamento prevista per l'autunno. Abbiamo deciso che, proprio in vista di quell'appuntamento, metteremo in campo tutti gli strumenti utili per arrivare a questo obiettivo, a partire dalla presentazione di una mozione parlamentare a cui lavoreremo, insieme alle Ong competenti, fin dai prossimi giorni».

Il 18 luglio è stato presentato anche il 5° Rapporto dell'Osservatorio Italiano sulla Salute Globale (Oisg), curato da Nicoletta Dentico e Adriano Cattaneo. Intitolato: “Oms e diritto alla salute: Quale futuro”, il rapporto è dedicato al ruolo e al funzionamento dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), l'unica istituzione intergovernativa con il compito di conseguire il più alto livello di salute per la popolazione del pianeta.

Secondo il Rapporto, questa missione dell'Oms va difesa, anche se vanno messe in luce le sue «potenzialità incompiute», la lentezza burocratica e le diffuse inefficienze. Da qui la necessità di una riforma dell'Oms, volta al suo rilancio in senso multilaterale.

Segui il Giubileo 2025 con Famiglia Cristiana
I vostri commenti
1

Stai visualizzando  dei 1 commenti

    Vedi altri 20 commenti
    Policy sulla pubblicazione dei commenti
    I commenti del sito di Famiglia Cristiana sono premoderati. E non saranno pubblicati qualora:

    • - contengano contenuti ingiuriosi, calunniosi, pornografici verso le persone di cui si parla
    • - siano discriminatori o incitino alla violenza in termini razziali, di genere, di religione, di disabilità
    • - contengano offese all’autore di un articolo o alla testata in generale
    • - la firma sia palesemente una appropriazione di identità altrui (personaggi famosi o di Chiesa)
    • - quando sia offensivo o irrispettoso di un altro lettore o di un suo commento

    Ogni commento lascia la responsabilità individuale in capo a chi lo ha esteso. L’editore si riserva il diritto di cancellare i messaggi che, anche in seguito a una prima pubblicazione, appaiano  - a suo insindacabile giudizio - inaccettabili per la linea editoriale del sito o lesivi della dignità delle persone.
     
     
    Pubblicità
    Edicola San Paolo