Da due anni l'Italia non finanzia il Fondo globale per la lotta all'Aids, alla Tbc e alla malaria. Creato al vertice G8 di Genova nel 2001, il Fondo è sempre stato sostenuto e finanziato con convinzione dall'Italia, che dal 2002 ha versato in tutto 790 milioni di euro di contributi (cifra che fa dell'Italia l'ottavo Paese donatore). Ma per il periodo 2011-2013 l'Italia non ha stanziato contributi per il Fondo. Così come non ha fatto la Spagna.
«Fra i Paesi del G8 l'Italia è l'unico a non aver dato finanziamenti», denuncia Stefano Vella, direttore del Dipartimento del Farmaco all'Istituto superiore di Sanità.
Colpa della crisi economica e della spending review? Certo, ma fino a un certo punto. «Altri Paesi europei colpiti duramente dalla crisi, come il Portogallo o l'Irlanda, non hanno mai interrotto il sostegno al Fondo. In questi anni, inoltre, sono arrivati finanziamenti anche da Paesi africani come il Ruanda e la Namibia», dice Christoph Benn, direttore delle relazioni esterne del Fondo globale.
Il 18 luglio Benn è stato a Roma, dove ha avuto incontri al ministero degli Esteri e a Montecitorio, allo scopo di ottenere un impegno finanziario italiano per il prossimo triennio. Benn considera quella del Fondo Globale «una grande storia di successo» e sottolinea i «progressi spettacolari» fatti in questi anni nella lotta all'Aids, alla tubercolosi e alla malaria. I farmaci contro il virus Hiv sono sempre più diffusi e nel 2011 ci sono stati, rispetto al 2001, oltre 700 mila casi in meno di nuove infezioni da Hiv in tutto il mondo.
Per Laura Boldrini, presidente della Camera, il contributo del Fondo alla lotta contro le epidemie è «fondamentale» ed «efficace». Da qui un appello perché il Fondo «riceva i contributi promessi il prima possibile».
L'appello è raccolto da Federica Mogherini, deputata del Partito Democratico e coordinatrice dell'intergruppo per la cooperazione internazionale allo sviluppo. «Oggi è tempo», dichiara Mogherini, «di far tornare pienamente l'Italia a dare il suo contributo politico e finanziario al Fondo Globale, ed abbiamo l'occasione per farlo già dalla prossima Conferenza di Rifinanziamento prevista per l'autunno. Abbiamo deciso che, proprio in vista di quell'appuntamento, metteremo in campo tutti gli strumenti utili per arrivare a questo obiettivo, a partire dalla presentazione di una mozione parlamentare a cui lavoreremo, insieme alle Ong competenti, fin dai prossimi giorni».
Il 18 luglio è stato presentato anche il 5° Rapporto dell'Osservatorio Italiano sulla Salute Globale (Oisg), curato da Nicoletta Dentico e Adriano Cattaneo. Intitolato: “Oms e diritto alla salute: Quale futuro”, il rapporto è dedicato al ruolo e al funzionamento dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), l'unica istituzione intergovernativa con il compito di conseguire il più alto livello di salute per la popolazione del pianeta.
Secondo il Rapporto, questa missione dell'Oms va difesa, anche se vanno messe in luce le sue «potenzialità incompiute», la lentezza burocratica e le diffuse inefficienze. Da qui la necessità di una riforma dell'Oms, volta al suo rilancio in senso multilaterale.