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giovedì 24 aprile 2025
 
 

Fonetista: genio e applicazione

04/04/2011  Una ricerca finanziata dall’Unione Europea su chi coglie le differenze tra i suoni. Un aiuto per la lotta alla dislessia

Cogliere ogni minima differenza tra i suoni: è il mestiere dei fonetisti le cui doti sono state oggetto di uno studio per capire le radici della loro abilità. Dote innata o frutto di un rigoroso allenamento? Stando alla sperimentazione, in parte finanziata dall’Unione Europea, è dalla “magica” combinazione di entrambi che emerge un talento come quello dei fonetisti: da qui la decisione di proseguire nello studio per arrivare a capire se ci possono essere delle conseguenze concrete nella cura delle persone con problemi di dislessia evolutiva e nell’apprendimento della seconda lingua. Che i tassisti di Londra abbiano un ippocampo, cioè la parte del cervello impegnata nella navigazione, più sviluppato rispetto alle altre persone e che i giocatori di golf professionisti nella pianificazione di un tiro abbiano uno schema di attività cerebrale differente rispetto ai principianti sono ormai dati di fatto: la nuova frontiera è risalire alla formazione di queste attività, se sono cioè nate con l’esperienza o se, viceversa, è la struttura stessa del cervello a influenzare la professione che una persona intraprende.

Il campione di fonetisti su cui è stato effettuato lo studio ha dato risposte interessanti: scelti perché la loro formazione avviene da adulti ed è più facile calcolare la quantità di formazione e di esperienza di trascrizione fonetica, questi professionisti sono stati allenati a distinguere suoni del parlato e a trascriverli nell’alfabeto fonetico internazionale. I ricercatori hanno comparato i risultati del test sui 17 fonetisti con quelli realizzati su un gruppo di volontari: sono state individuate differenze chiare tra i due gruppi in due aree del cervello, una delle quali sembra essere accresciuta dal’allenamento mentre l’altra è fissa dalla nascita.

Nei fonetisti, in particolare, è risultata più grande la pars opercularis sinistra e, anche all’interno della categoria, questa era ancora più grande tra coloro che hanno avuto una formazione fonetica più estesa. Quindi, l’esperienza ha condizionato le dimensioni di quest’area. L’altra parte del cervello più sviluppata è risultata la circonvoluzione trasversa sinistra, parte della corteccia uditiva sinistra. In questo caso però la quantità di formazione non aveva alcun legame con le dimensioni di questa regione del cervello.

Secondo i ricercatori “i risultati suggeriscono che le predisposizioni innate e la plasticità del cervello possono interagire nella determinazione non solo di come l’esperienza forma il cervello umano ma anche del perché alcuni individui scelgono un determinato settore. 

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