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lunedì 09 settembre 2024
 
 

Da Hill a Guccini, che Forestale!

21/04/2011  Una fiction Tv con Terence Hill, il nuovo giallo di Guccini e Machiavelli. La Forestale è di moda. e i sondaggi dicono che...

Smessa la tonaca di Don Matteo (ma la serie continuerà e sono già iniziate le riprese a Gubbio) Terence Hill è tornato in tv nei panni di un ispettore della Forestale, per la serie Un passo dal cielo, in onda la domenica su Rai Uno. Dodici episodi trasmessi in sei serate, in cui vediamo l'attore dagli occhi azzurro ghiaccio, protagonista di tanti western, fermare i malviventi lanciando dei rami trovati sul sentiero.

     Nonostante i suoi 71 anni, l'occasione di tornare a fare il cowboy era troppo ghiotta e così Terence Hill (Pietro nella serie tv) non rinuncia a folli inseguimenti a cavallo e interventi di soccorso alpino. La serie è ambientata in Val Pusteria, nella meravigliosa vallata di San Candido ed è ricca di scene spettacolari con panorami mozzafiato.  Nel piccolo paese di montagna la Forestale ospita temporaneamente il locale ufficio della Polizia. Da questa forzata e insolita convivenza prendono il via le varie indagini che si potranno risolvere solo con il contributo essenziale del saggio Pietro, una figura circondata da un’aura misteriosa.

     È lui il capo della squadra del Corpo forestale considerato una leggenda della montagna, uno scalatore capace di conquistare le vette più difficili fino al giorno in cui un tragico incidente lo segna nel profondo. Da allora la sua vita cambia, si ritira tra le montagne per recuperare un po’ di serenità e ritrovare sè stesso. È un uomo coraggioso che però vive con il senso di colpa, credendo di aver provocato la morte della moglie durante una scalata in montagna: questo conferisce al personaggio una grande fragilità e una buona dose di umanità che gli consentiranno di volta in volta di risolvere intricati casi di rapimenti, omicidi, incendi e affrontare anche i temi ambientali. Tra gli interpreti anche la bellissima Gaia Bermani Amaral nel ruolo di una veterinaria, Francesco Salvi nei panni del collaboratore fidato di Pietro ("Roccia") e Katia Ricciarelli, che interpreta Assunta, proprietaria di una malga e sorella di Salvi.

     La fiction è unica nel suo genere, la prima ad essere girata in montagna, e l'ambiente è parte integrante del racconto, sono stati riprodotti infatti i suoni degli uccelli, dei laghi e del vento. “Sono felice di aver avuto questa possibilità", spiega Terence Hill in un'intervista alla rivista Il Forestale, organo del Corpo forestale dello Stato, "perché sono un amante della natura. Quando mi trovo a casa mia nel Massachussets passo ore nei boschi, soprattutto d'inverno quando c'è neve e posso fare sci di fondo. Pietro è un personaggio che sento mio e che, attraverso le sue vicende, ci permette di parlare di temi come l'ecologia, il rispetto per l'ambiente e per gli animali”.

- Ci sono nella serie televisiva diverse scene d'azione molto impegnative fisicamente: come fa a tenersi in forma?

     “Questa serie è stata scritta per me, le scene d'azione non potevano mancare. Ho fatto molta ginnastica artistica e questo mi aiuta a fare le scene d'azione senza nessuna controfigura”.

- Quali sono i consigli di un Forestale speciale come lei?

     “Dobbiamo renderci conto che la natura fa parte di noi, è un'estensione del nostro essere. Quando distruggiamo l'ambiente la ferita è anche nostra. Come una ferita fisica. Non avere rispetto per la natura è non aver rispetto per noi stessi. Talvolta penso che la violenza inferta al patrimonio naturale significhi che non ci amiamo abbastanza”.

      Chissà che l’ispettore Pietro non sappia ritagliarsi uno spazio nel cuore dei telespettatori. Intanto c’è chi pensa già a una seconda serie per il nuovo eroe della Forestale.


 

Mentre va in onda la prima fiction sulla Forestale, per la prima volta anche la narrativa italiana si avvicina a questo mondo con il romanzo Malastagione di Francesco Guccini e Loriano Macchiavelli (Mondadori), con protagonista Marco Gherardini, giovane ispettore della Forestale, soprannominato Poiana. Una casualità ? Forse, ma resta il fatto che gli Iitaliani, secondo un recente sondaggio Eurispes, riservano alla Forestale quasi il 65% della fiducia, al terzo posto dopo Carabinieri e Polizia.

     Poiana, ispettore del Corpo forestale dello Stato, si muove in un mondo ricco di figure meschine e memorabili, che ci riportano tutto il profumo di quel crinale d’Appennino, tra Emilia e Toscana che, come l'intero Paese, attraversa una malastagione.  È il tempo dei boschi abbandonati e depredati, ma anche quello di giovani intelligenti e coraggiosi che lottano perché tutto non frani. Come si legge nel libro “Marco ci teneva al suo territorio, gli voleva bene sin da piccolo, gli piacevano i sentieri e le ampie distese d’erba dei pascoli in altura. Gli piacevano perfino i dirupi inaccessibili, nel mistero dei quali si nascondevano i personaggi della mitologia montanara e quando, per un motivo o per un altro, stava lontano dai luoghi che considerava un po’ suoi, non vedeva l’ora di tornare a respirare l’odore del muschio e dei funghi. Non gli dispiaceva che lo chiamassero Poiana perché lo faceva sentire parte di quella natura”.

     Il paese di Casedisopra, in cui si svolge la narrazione, ricorda molto Pavana, dove Francesco Guccini passa molto del suo tempo quando è lontano da Bologna. “Abbiamo deciso che il maresciallo Benedetto Santovito (protagonista di una precedente serie di romanzi degli stessi autori) non potesse più lavorare per limiti di età. E ci è venuto in mente di creare un nuovo personaggio della Forestale che è un corpo che la gente conosce poco ma che ha compiti simili a quelli della Polizia di Stato”, spiega Guccini. Lo scenario è sempre quello della piccola provincia italiana che non fa mai notizia se non nei rarissimi casi di delitti misteriosi e quasi sempre irrisolti. 

     “I Forestali che hanno ispirato il libro di Guccini e Macchiavelli sono quelli dei piccoli Comandi stazione isolati, ultimo baluardo della legalità e della presenza dello Stato, più remoto presidio al servizio della natura e dei cittadini” si legge sulla rivista Il Forestale. Come il Comando stazione di Samb“Ogni lettore in ciascuno di loro può scorgervi qualcosa del nostro protagonistauca Pistoiese, un pezzo di Toscana in terra emiliana. Qui lavora dal 2005  Domenico Medici, dal 1979 in Forestale. Piemontese d’origine ma da sempre in questa terra di confine. Il paese ha quasi 2.000 anime che vivono sparse in tante borgate isolate di montagna abitate perlopiù da anziani.

     “Il nostro compito", spiega il comandante a Il Forestale, "è quello, specialmente d’inverno, di assicurarsi che in questi luoghi sperduti stiano tutti bene. D’estate è un’altra storia, si arriva fino a 8.000 abitanti che si riversano nelle seconde case. Ed è proprio in questa piccola edilizia residenziale che riscontriamo la maggior parte di illeciti in un’area che è tutta sottoposta a vincolo. Gli incendi sono pochi ma molto virulenti, a causa delle forti pendenze del terreno che però grazie alla presenza dei boschi rimane più saldo. La piaga maggiormente diffusa è forse il bracconaggio, favorito da un forte ritorno non solo del cinghiale ma dei cervi e di altri ungulati”. 

Mentre l'Italia festeggia quest'anno 150 anni, il Corpo forestale dello Stato ne vanta ben 189. Nasce infatti grazie alle "Regie patenti" di Carlo Felice di Savoia che, nel 1822, istituì l'Amministrazione forestale per la custodia e la tutela dei boschi.  

     A partire dalla proclamazione del Regno d'Italia, nel 1861, fu avviato il processo di unificazione della legislazione in materia forestale vigente negli Stati preunitari ed è del 1877 la prima legge che individua indirizzi unitari per regolare i tagli e le opere consentite sui terreni collinari e montanari e le prescrizioni cui i proprietari terrieri dovevano attenersi. Lo Stato iniziava dunque a prendere coscienza già allora della necessità di contrastare i fenomeni di dissesto idrogeologico.  

     Negli anni Ottanta, la Forestale è diventata una delle cinque Forze di Polizia, con il compito specifico di repressione dei reati ambientali. Alla Forestale spetta anche la vigilanza nelle aree protette, il contrasto al commercio illegale di animali e piante in via d'estinzione, l'intervento per reati di maltrattamento agli animali. Dal 1992 il Corpo forestale dello Stato è anche parte del sistema nazionale di protezione civile: se la piaga degli incendi è quella che vede maggiormente coinvolti i suoi uomini, lo sono altrettanto i terremoti, come quello di 2 anni fa all'Aquila, in cui sono intervenute anche le unità cinofile del Corpo. Il soccorso alpino forestale, il servizio piste e il sistema di previsioni del rischio valanghe Meteomont, sono ancora tra i compiti del Corpo.  

     In Italia ci sono poi 130 riserve naturali statali gestite dalla Forestale, dove vengono condotte importanti ricerche scientifiche. Aperte al pubblico, a volte su appuntamento, sono visitate ogni anno da migliaia di ragazzi a cui sono diretti i programmi di educazione ambientale.  

     Oltre a questi impegni storici, la Forestale è sempre più impegnata per reprimere le frodi in campo agroalimentare, che rappresentano una minaccia a uno dei settori più importanti della nostra economia, l'agricoltura di qualità. Il numero verde gratuito per segnalare emergenze ambientali è il 1515, mentre tutte le informazioni possono essere reperite su www.corpoforestale.it

 
 
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