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sabato 14 settembre 2024
 
Stasera in Tv
 

Francesca Chillemi "Vi spiego come la giornalista Viola aiuta il poliziotto Demir a risolvere i casi attraverso i ... colori"

03/05/2024  Stasera seconda stagione della serie "Viola come il mare" su Canale 5. L'attrice ed ex miss Italia ci racconta come è stato recitare nella sua terra, la Sicilia, e che cosa è la sinestesia, la caratteristica del suo personaggio

Stasera torna la serie tv Viola come il mare,  tratta dal romanzo Conosci l’estate? Di Simona Tanzini (Sellerio), per la sua seconda stagione, dopo il successo della prima andata in onda sempre su Canale 5 nell'autunno del 2022. Tornano in scena una coppia di investigatori bellissimi e frizzanti. Francesca Chillemi è Viola Vitale, ex Miss Italia e giornalista a PalermoWebNews in cui, inaspettatamente, le viene affidata la cronaca nera. Sin da piccola sa di avere il dono della sinestesia, cioè la capacità di abbinare lo stimolo di un canale sensoriale a un’immagine di altra natura, come per esempio un’emozione a un colore: dono che si rivela molto utile nelle indagini di Francesco Demir (Can Yaman), un affascinante commissario abile nel suo lavoro ma con un debole per le donne. Viola deve anche risolvere un giallo personale: il ritrovamento del padre che non ha mai conosciuto.Dopo che la prima stagione era stata presentata alla Mostra del cinema di Venezia, avevano intervistato la protagonista Francesca Chillemi. 

Il personaggio in qualcosa sicuramente le somiglia. Anche Viola è una ex Miss Italia ed è siciliana. Ci sono
altre affinità?

«In effetti il personaggio ha diverse analogie con me. In comune con Viola ho anche il desiderio di conoscere la verità, tendo a non giudicare ma a dare agli altri una seconda possibilità. Viola è un personaggio molto pulito, limpido, un po’ ficcanaso. Cerca in tutti i modi di non essere etichettata solo per la sua bellezza, ma per le sue capacità, vuole essere presa sul serio».
Mai pensato di fare la giornalista?
«No, però avrei voluto fare l’avvocato, e infatti ho anche iniziato a studiare giurisprudenza. Poi però gli studi universitari erano diventati incompatibili con il mio lavoro di attrice».
Che effetto le ha fatto andare a girare nella sua terra d’origine?
«In realtà mi era già capitato, quando ho lavorato in Il commissario Montalbano e Squadra antimafia. Ma Palermo è una città stupenda, mi sono trovata benissimo, anche grazie al calore delle persone».
La sua famiglia vive ancora in Sicilia?
«Sì, a Barcellona Pozzo di Gotto, ma anche se eravamo vicini, solo raramente ho potuto fare delle scappate da loro perché stavo sul set fino a 12 ore al giorno, e la domenica approfittavo per studiare la parte».
Come è stato il rapporto con Can Yaman?
«Can è un vero professionista, abbiamo condiviso il set per sette mesi, girando numerose scene anche di dolore. Si è creato un bellissimo rapporto tra di noi, di stima e affetto, che ci conoscerci a fondo».
Conosceva già la sinestesia?
«Ne avevo sentito parlare. Il cervello dei sinestesici funziona in modo particolare, riescono ad associare alle esperienze che vivono un colore, anche se per loro è tutto normale».
Le capita qualcosa di simile?
«Io mi ritengo una persona molto sensibile, ho tanti canali aperti per capire il mio interlocutore, dagli altri mi arrivano a volte delle sensazioni che mi prendono allo stomaco».
La fiction è stata presentata alla Mostra del cinema di Venezia. Era la sua prima volta sul red carpet?
«In realtà a Venezia ci ero già stata, ma non con un progetto mio. Quel momento me lo ricorderò per sempre, ho avvertito tanto affetto, tanto calore da parte del pubblico, ero felice. Certo, sarebbe un sogno tornarci come protagonista di un film».
Tornerà a vestire i panni di Azzurra in Che Dio ci aiuti?
«Sto proprio girando in questi giorni la settima stagione. Azzurra farà un bel cambiamento e invece di essere proiettata su di sé si darà completamente agli altri, sempre indossando la veste di novizia».
 

 
 
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