Prime pagine, foto, editoriali. Il viaggio di Papa Francesco in Iraq è stato seguito con grande attenzione dai media internazionali e in particolare nel mondo arabo e islamico, con grande enfasi sul messaggio di pace portato dal Papa a uno dei paesi più martoriati del Medio Oriente e del mondo intero. Lunedì 8 marzo anche il quotidiano economico finanziario Financial Times apre la prima pagina con la foto del papa che fa volare una colomba in mezzo alle rovine di Mosul, la città irachena che fu roccaforte dell’Isis. Il titolo è: “Tempo di ricostruire”. La stessa foto, ma molto più grande, occupa oggi l’intera prima pagina del quotidiano cattolico francese La Croix. Il titolo è. “Un uomo di pace”. Nel sommario si legge: “Il viaggio di papa Francesco in Iraq è stato segnato dai suoi appelli alla fraternità fra le diverse religioni e dai suoi incoraggiamenti alle minoranze cristiane”. L’editoriale del direttore Guillaume Goubert si intitola “La forza della debolezza”.
Una grande foto del papa fra le rovine di Mosul riempie anche buona parte della prima pagina del quotidiano emiratino The National. Il titolo riporta le parole del pontefice “La speranza è più forte dell’odio”. Un altro quotidiano degli Emirati Arabi Uniti, Gulf News, mette in prima pagina una foto del papa che carezza sulla fronte un bambino. Il titolo: “Perdonate e ricostruite, dice il papa agli iracheni”. Il papa a Mosul è in prima pagina anche sul quotidiano spagnolo El Paìs. La foto è accompagnata dal titolo “Il Papa prega con i cristiani fra le rovine dell’ISIS”.
Lunedì 8 marzo il quotidiano saudita Arab News (che in questi giorni ha sempre dato ampio spazio al viaggio del Papa ospita un commento di due donne. Audrey Azoulay, direttrice generale dell’UNESCO e Noura Al-Kaabi, ministro per la cultura e e la gioventù degli Emirati Arabi Uniti. L’editoriale è intitolato “Mosul: un’ispirazione per un futuro fraterno” ed è dedicato alla ricostruzione della città devastata dai jihadisti. Si legge che “leaders come il Papa sono i soli in grado di creare quegli incontri positivi che sono le fondamenta sulle quali costruire il rispetto pacifico e la coesistenza pacifica”.
In Iran, paese a maggioranza sciita, il viaggio del Papa in Iraq non ha avuto troppo rilievo. Il quotidiano Tehran Times ha dato la notizia dell’incontro fra Papa Francesco e l’ayatollah Al Sistani solo a pagina 5, in poche righe di taglio basso e senza foto. La foto dei sue leader religiosi è stata invece pubblicata nell’edizione online del quotidiano, ma solo in poche righe e senza commenti.
Lo stesso giornale, però, in questi giorni ha riportato le dichiarazioni di Hossein Amir-Abdollahian, consigliere speciale per la politica estera del presidente del Parlamento iraniano. Secondo Amir-Abdollahian, il viaggio del Papa in Iraq non sarebbe stato possibile senza il sacrifico del generale Qassem Soleimani e dei suoi compagni, impegnati nella lotta contro ISIS. Il generale Soleimani, storico comandante delle Guardie della Rivoluzione, fu ucciso il 3 gennaio del 2020 all’aeroporto di Baghdad da un attacco mirato degli Stati Uniti ordinato dal presidente Trump.