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domenica 13 ottobre 2024
 
I BAMBINI
 

Francesco visto e disegnato dai bambini

18/09/2014  Nel libro "Ma fa caldo con la tuta bianca? Papa Francesco raccontato dai bambini" (Editrice Tau) la giornalista Marinella Bandini ha raccolto le voci e i disegni di 200 piccoli fedeli tra i 6 e i 10 anni, tutti della diocesi di Roma, intervistandoli sul loro vescovo: Jorge Mario Bergoglio.

Di certo a Bergoglio piacerebbe essere intervistato dai bambini e sentire cosa pensano di lui, le loro domande, i loro pensieri spontanei. Nel volume Ma fa caldo con la tuta bianca? Papa Francesco raccontato dai bambini, pubblicato dalla editrice Tau, la giornalista Marinella Bandini ha raccolto le voci e i disegni di 200 piccoli fedeli tra i 6 e i 10 anni, tutti della diocesi di Roma, intervistandoli sul loro vescovo Francesco.

«L’idea è maturata il 19 marzo, durante la Messa di inizio pontificato, mentre ascoltavo uno dei pueri cantores ripetere Canterò in eterno il nome del Signore. Mi sono chiesta che cosa pensasse quel bambino del Papa, cosa per lui volesse dire la sua elezione». L’autrice – che ha alle spalle l’esperienza di Comunione e Liberazione e di educatrice – ha coinvolto scuole, gruppi di catechismo e diverse realtà parrocchiali.

Dal materiale raccolto e selezionato con cura è nato il volume «dei bambini, per tutti quelli che vogliono ascoltare» in cui i nomi sono stati inventati per rispettare la privacy. Il resto, però, è tutto autenticamente spontaneo e genuino e racconta il primo anno di pontificato con uno sguardo particolare e originalissimo. Un bambino, dopo l’elezione di Bergoglio, annota: «Allora se ne andò via e venne quello nuovo», riferendosi anche al Papa emerito. C’è chi formula un invito: «Per favore… vieni a trovarci?» e chi si chiede con sincero affetto: Ma fa caldo con la tuta bianca?. Oppure chi si spinge oltre: «Se riesci a parlare con Gesù, gli chiedi come sta zia che è morta un anno fa?».

Uno dei disegni pubblicati nel volume "Ma fa caldo con la tuta bianca? Papa Francesco raccontato dai bambini"
Uno dei disegni pubblicati nel volume "Ma fa caldo con la tuta bianca? Papa Francesco raccontato dai bambini"

Il 26 settembre alle ore 21, presso il teatro San Luigi Guanella di Roma (via G. Savonarola, 36 - zona Prati/Trionfale), il volume sarà presentato da padre Maurizio Botta, della Congregazione dell’Oratorio di San Filippo Neri, che come sacerdote e catechista affronta con i bambini i grandi temi della vita. Accanto a lui e all’autrice, anche Andrea Monda, scrittore e insegnante alle superiori, e Gianni Aversano, maestro e artista, in dialogo con piccoli e grandi attraverso la musica. A moderare l’incontro la giornalista Marina Ricci, vaticanista del Tg5. L’iniziativa è promossa dai religiosi guanelliani nell’ambito degli “Incontri d’autore”, che si propongono di condividere con i partecipanti esperienze di sintesi tra fede e cultura.

Nella prefazione Lucio Brunelli – oggi direttore delle news di Tv2000 e vaticanista di esperienza al Tg2 – annota: «Leggendo il libro la cosa che più mi ha colpito è come i bambini colgano, nella loro immediatezza, l’essenziale. Ovvero il cuore della personalità e del messaggio di papa Francesco. “La cosa che più mi ha colpito è che ha fatto pregare più di 10.000 persone a San Pietro...”. Certamente i piccoli protagonisti di questo volumetto non si intendono di questioni come lo Ior, il sacerdozio delle donne, i matrimoni gay. Ma proprio perché non hanno, non possono avere a quell’età, filtri ideologici, sono più facilitati ad andare alla sostanza delle cose. Perché nel cristianesimo, a differenza di altre filosofie o religioni, le cose più tangibili, quelle che si vedono o si toccano, non sono quelle più superficiali o secondarie».

Quindi ecco i pensieri disarmanti e lapidari dei protagonisti: «Quando si ferma a baciare i bambini e i disabili, lì in quei momenti il cuore mi si stringe forte, molto forte, perché penso che al posto di quei ragazzi ci potrei essere io», scrive Matilde. E Daniele ricorda: «Il giorno che divenne papa esso andò a salutare e a baciare tutta la gente, dalla più bella alla più brutta e dal malato al sano, fare questo gesto è un gesto molto carino». Silvia sintetizza: «Si è affacciato e ha detto a tutte quelle persone: buona sera», e Leonardo commenta: «Come se fosse un vecchio amico, come se lo conoscessimo da sempre e fosse uno di noi».

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