Camminare in una vita nuova. La transizione ecologica per la cura della vita: questo il titolo del Messaggio dei vescovi Italiani in occasione della Giornata del Creato (8 giugno 2021). Frutto del lavoro di due Commissioni episcopali – quella per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace e quella per l’ecumenismo e il dialogo – il testo è disponibile sul sito della Cei (www.chiesacattolica.it), ma conviene esplorare l’area dell’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro per accedere anche al Sussidio che, come ogni anno, accompagna il Messaggio. Pubblicato quest’anno solo in formato elettronico, coerentemente con una scelta di attenzione ecologica, esso offre una varietà di materiali, per apprezzare meglio temi e indicazioni del Messaggio stesso.
Da sottolineare la marcata colorazione ecumenica del Sussidio, che vede anche quest’anno contributi di esponenti del mondo protestante e ortodosso, mentre l’incontro di preghiera è stato preparato da un piccolo gruppo interconfessionale. Ma lo stesso Messaggio non manca di ricordare due eventi di rilievo per la ricerca ecumenica sulla cura del creato: la Charta Oecumenica siglata nel 2001 dalle Chiese europee e l’assemblea del Cec (Consiglio ecumenico delle Chiese) di Canberra del 1991 Vieni Spirito santo: rinnova tutta la creazione. Segni importanti dell’attenzione condivisa che anche in Italia guida i cristiani a operare assieme per la casa comune.
La vita nuova donata in Gesù chiama a «immaginare una vera fraternità tra gli uomini, come suggerisce l’enciclica Fratelli Tutti, e una nuova relazione con il creato, secondo il disegno dell’enciclica Laudato si’»: così il Messaggio introduce una riflessione che si colloca nell’orizzonte della 49ª Settimana sociale di Taranto. Al centro «una transizione che trasformi in profondità la nostra forma di vita», per realizzare una vera conversione ecologica. C’è da mettersi con urgenza in cammino; non è possibile guardare con nostalgia a un passato che ha generato sprechi e scarti: occorre invece «avviare processi» per una transizione giusta, attenta ai soggetti più fragili; occorre «accompagnare e incoraggiare i cambiamenti necessari, a partire dal nostro sguardo contemplativo sulla creazione fino alle nostre scelte quotidiane di vita». Una dinamica multidimensionale, che coinvolge organizzazioni mondiali e Stati, aziende e consumatori, imprenditori e lavoratori, nuove e vecchie generazioni, Chiese cristiane e confessioni religiose. Una prospettiva che interessa le politiche socio-economiche, ma anche l’azione educativa, nel segno dell’ecologia integrale.
Non è un testo che pretenda di offrire ricette preconfezionate: l’invito è piuttosto a ricercare assieme, in un discernimento sinodale, animato da una passione per il bene comune che l’attenzione all’ambiente qualifica come globale. Un segnale importante, per comunità che il prossimo anno pastorale vedrà impegnate su questo versante, da un settembre tutto dedicato al creato fino alla Settimana sociale.