Fratellina, che debutta giovedì sera al Teatro Franco Parenti di Milano, racconta una realtà che sta capitolando sotto i colpi drammatici del nostro tempo e sembra avere completamente dimenticato i veri valori dell’umanità.
Nella scena composta da due grandi letti a castello, Nic e Nac, una mattina, al risveglio, sperano di vivere una nuova realtà, diversa, dove tutte le cose dimenticate si possono nuovamente ritrovare. Il desiderio di Nic e Nac di scoprire un’altra realtà, che va oltre i confini visibili della scena, si concretizza con l’apparizione del Fratellino e della Sorellina, due personaggi che, con i loro dialoghi, mescolano ilarità e paradosso, denuncia e sconforto. La sofferenza, lo stato d’ansia e il sentimento di delusione dei quattro protagonisti lasciano spesso spazio al sorriso e all’ironia.
L’atmosfera lieve e giocosa dell’opera nasce dalla musicalità dei dialoghi, dal ritmo, dalle ripetizioni delle parole, dalle attese e dall’ascolto del silenzio. La grande potenza all’opera di Spiro Scimone è la sua capacità di tastare e interrogare ancora la pienezza e la concretezza dei significati delle parole e anche la capacità di tenersi alla larga da ogni forma che prenda le mosse da atteggiamenti realistici, contando piuttosto sulla grande forza di convincimento che è il non-senso. E di creare, infine, poesia, di ogni istante del reale, con poche immagini e parole scelte accuratamente.
La Compagnia Scimone Sframeli, pluripremiata, nasce nel 1994 grazie alla collaborazione artistica tra Spiro Scimone e Francesco Sframeli. Tappa fondamentale del loro percorso artistico è l’opera prima Nunzio scritta da Scimone in lingua messinese. I loro spettacoli sono stati presentati nei teatri e nei festival più prestigiosi in tutto il mondo e i testi sono tradotti e messi in scena in numerose lingue. Il loro film Due amici (tratto dall’opera teatrale Nunzio) ha vinto il Leone d‘oro come miglior opera prima alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia 2002 e lo stesso anno è stato candidato, sempre come miglior opera prima ai David di Donatello, Nastri d’argento, European film awards (Oscar europeo).
«Il titolo, Fratellina al femminile, lascia perplessi, interrogativi: dev’essere pura percezione qui, la confusione del genere sembra voluta», scrive Jean-Paul Manganaro nella nota di presentazione, «c’è in questo lavoro l’accorata denuncia di un mondo sempre più vuoto e crudele, dove il senso comune ha perso ogni punto di vista o di riferimento e che lascia così isolati e perduti i propri personaggi costretti a rifare il mondo “a parole” su dei lettini che mimano più i giacigli delle prigioni che i tappeti volanti su cui sognarsi in viaggio. La grande potenza all’opera di Spiro Scimone è la sua capacità di tastare e interrogare ancora la pienezza e la concretezza dei significati delle parole – che ci sembra essere una delle costanti della vena siciliana – viene in mente Pirandello. E anche la capacità di tenersi alla larga da ogni forma che, anche criticamente, prenda le mosse da atteggiamenti realistici, contando piuttosto sulla grande forza di convincimento che è il non-senso. E di fare, infine, immanenza poetica con alcune, poche, scelte, immagini e parole di ogni istante del reale: così sia anche per la luna che, dopo il sole, sorge ogni giorno storta e più niente poi si raddrizza».
30 Marzo – 2 Aprile 2023
Fratellina di Spiro Scimone
regia Francesco Sframeli
con Francesco Sframeli, Spiro Scimone, Gianluca Cesale, Giulia Weber
scene Lino Fiorito
costumi Sandra Cardini
disegno luci Gianni Staropoli
assistente alla regia Roberto Zorn Bonaventura
produzione Teatro Metastasio di Prato, Compagnia Scimone Sframeli
in collaborazione con Istituzione Teatro Comunale Cagli