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giovedì 12 settembre 2024
 
 

Il Credo del Papa: morì e fu sepolto...

13/04/2012  La seconda anticipazione dal volume "La gioia della Fede", allegato a "Famiglia Cristiana": le riflessioni del Papa sulla preghiera del Credo.

Quello in edicola e in parrocchia è un numero di Famiglia Cristiana da non perdere: a soli 9,90 euro in più, con il giornale si può acquistare la Gioia della Fede, una lettura gioiosa in preparazione all'Anno della fede, verso il quale il Papa ci accompagna in un cammino di conoscenza, conversione e preghiera.

Con uno straordinario lavoro di raccolta ed esegesi, lo studioso Giuliano Vigini, attingendo al ricco patrimonio di omelie, catechesi e discorsi di Benedetto XVI, ha composto un nuovo libro che ripercorre i contenuti fondamentali della fede cristiana enunciati nel Credo. Il volume che è stato presentato in piazza San Pietro al Papa, che ha rivolto una benedizione speciale ai lettori di Famiglia Cristiana. Una straordinaria iniziative del nostro giornale in coincidenza con gli 85 anni del Pontefice.

Questo volume è una lettura fondamentale per il cristiano. Un incontro davvero ravvicinato con la straordinaria sapienza teologica di Benedetto XVI e con la sua capacità di toccare il cuore di tutti i fedeli.

Da oggi, Famigliacristiana.it pubblica ogni giorno un'anticipazione dai diversi capitoli del libro. Il Credo, vivo più che mai, per la riflessione e la preghiera quotidiana.


"E siamo così al Venerdì Santo, giorno della passione e della crocifissione del Signore. Ogni anno, ponendoci in silenzio di fronte a Gesù appeso al legno della croce, avvertiamo quanto siano piene di amore le parole da Lui pronunciate la vigilia, nel corso dell’Ultima Cena. «Questo è il mio sangue dell’alleanza, che è versato per molti» (cfr. Mc 14,24). Gesù ha voluto offrire la sua vita in sacrificio per la remissione dei peccati dell’umanità. Come di fronte all’Eucaristia, così di fronte alla passione e morte di Gesù in Croce il mistero si fa insondabile per la ragione. Siamo posti davanti a qualcosa che umanamente potrebbe apparire assurdo: un Dio che non solo si fa uomo, con tutti i bisogni dell’uomo, non solo soffre per salvare l’uomo caricandosi di tutta la tragedia dell’umanità, ma muore per l’uomo. La morte di Cristo richiama il cumulo di dolore e di mali che grava sull’umanità di ogni tempo: il peso schiacciante del nostro morire, l’odio e la violenza che ancora oggi insanguinano la terra. La passione del Signore continua nelle sofferenze degli uomini. Come giustamente scrive Blaise Pascal, «Gesù sarà in agonia fino alla fine del mondo; non bisogna dormire durante questo tempo» (Pensieri, 553). Se il Venerdì Santo è giorno pieno di tristezza, è dunque, al tempo stesso, giorno quanto mai propizio per ridestare la nostra fede, per rinsaldare la nostra speranza e il coraggio di portare ciascuno la nostra croce con umiltà, fiducia e abbandono in Dio, certi del suo sostegno e della sua vittoria. Canta la liturgia di questo giorno: «O Crux, ave, spes unica – Ave, o Croce, unica speranza!»...

(tratto da "La Gioia della Fede", Benedetto XVI, pgg. 47-48)

 
 
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