Il suo ultimo post su facebook è del 30 ottobre: "Ascoltare nella Reggia di Venaria Reale il coro della Cappella musicale Pontificia cantare il "tu es Petrus" il brano che da sempre accoglie i Pontefici appena diventati tali in Sistina, non ha prezzo". Francesca Immacolata Chaouqui, che ci ha costantemente informati della sua vita via social network non ha avuto invece il tempo di postare nulla sul suo arresto. "Nel quadro di indagini di polizia giudiziaria svolte dalla Gendarmeria vaticana ed avviate da alcuni mesi a proposito di sottrazione e divulgazione di notizie e documenti riservati, sabato e domenica scorsi sono state convocate due persone per essere interrogate sulla base degli elementi raccolti e delle evidenze raggiunte", spiega il comunicato della Sala stampa vaticana pubblicato poco dopo l'ora di pranzo.
In seguito a questi interrogatori monsignor Lucio Angel Vallejo Balda, e la stessa Chaouqui (in passato rispettivamente segretario e membro della Cosea, la Commissione referente di studio e indirizzo sull’Organizzazione delle Strutture Economico-Amministrative della Santa Sede, istituita dal Papa nel luglio 2013 e successivamente sciolta dopo il compimento del suo mandato), sono stati tratti in arresto. Arresto che è stato convalidato questa mattina. Tuttavia, essendo cessate le esigenze cautelari e tenendo conto della sua collaborazione, la Chaouqui è stata rimessa in libertà, mentre la posizione di monsignor Vallejo Balda rimane al vaglio dell’ufficio del Promotore di Giustizia.
Il comunicato della sala stampa informa che "la divulgazione di notizie e documenti riservati è un reato previsto dalla Legge n. IX dello Stato della Città del Vaticano (13 luglio 2013) art. 10 (art. 116 bis c.p.)".
Inoltre, con riferimento agli annunciati libri di Nuzzi e di Fittipaldi, pur senza mai citare l'autore, la sala stampa precisa che "va detto chiaramente che anche questa volta, come già in passato, sono frutto di un grave tradimento della fiducia accordata dal Papa e, per quanto riguarda gli autori, di una operazione per trarre vantaggio da un atto gravemente illecito di consegna di documentazione riservata, operazione i cui risvolti giuridici ed eventualmente penali sono oggetto di riflessione da parte dell’Ufficio del Promotore in vista di eventuali ulteriori provvedimenti, ricorrendo, se del caso, alla cooperazione internazionale. Pubblicazioni di questo genere non concorrono in alcun modo a stabilire chiarezza e verità, ma piuttosto a generare confusione e interpretazioni parziali e tendenziose. Bisogna assolutamente evitare l’equivoco di pensare che ciò sia un modo per aiutare la missione del Papa".
Secondo l'agenzia Ansa, papa Francesco è stato informato dei provvedimenti dalla giustizia vaticana e ha dato la sua approvazione.